A mali estremi, estremi rimedi. Se infatti area C, al suo debutto, sembra funzionare in centro - «anche se è presto per dirlo ci vorrà qualche mese perché Area C entri a regime, i cittadini si abituino e il traffico si stabilizzi» come spiegano dalla centrale operativa dei vigili -, così non è appena fuori dal confine indelebile di Ecotass, ops... Area C. I forzati dell’auto, le mamme che devono accompagnare i bambini a scuola, magari in sedi diverse, i lavoratori, e soprattutto pendolari, che non possono permettersi il lusso di pagare 5 euro al giorno per entrare nella Cerchia si arrangiano come possono.
E voilà il furbetto della congestion charge è presto servito. Ci si avvicina il più possibile al confine, appunto, si cerca un buco dove mollare l’auto e via, si salta sui mezzi per completare il percorso, senza perdere eccessivamente tempo. Prove di sopravvivenza al nuovo super Ecopass. Milanesi e pendolari hanno letteralmente preso di assalto la circonvallazioni esterne dove nelle prime ore del mattino era già diventato impossibile trovare un buco, anche in divieto di sosta. E nelle direttrici che portano verso il centro: punto particolarmente critico, via Solari, dove gli automobilisti indisciplinati hanno parcheggiato sui marciapiede, in alcuni punti addirittura in doppia fila, sulle aiuole, nelle corsie preferenziali, sugli spartitraffico. Proprio in via Solari, l’attenzione del Comune e dei vigili è massima dopo la tragica morte di Giacomo Scalmani lo scorso novembre, investito da un tram a causa di un auto in doppia fila. Dopo la tragedia, di cui via Solari porta ancora i segni, Palazzo Marino ha scelto la linea dura contro la sosta selvaggia in tutta la città. Ma per scampare a Area C agli automobilisti non basta.
Così a nulla sono valsi gli avvertimenti degli ultimi giorni da parte del Comune che ha annunciato un dispiegamento senza precedenti di vigili e ausiliari della sosta nelle vie e nei quartieri limitrofi alla Cerchia dei Bastioni, prevedendo l’assalto delle auto e la sosta selvaggia. Ma forse nessuno si sarebbe immaginato la doppia fila addirittura sui marciapiede.
E se trovare un parcheggio, se pur a pagamento, nel cuore della città era un gioco da ragazzi, molto diversa era la situazione nei parcheggi di interscambio.
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