"Fuori Calenda dall'università", "fuori i sionisti". Il leader di Azione Carlo Calenda (nella foto) è stato contestato ieri alla Statale da una quindicina di ragazzi di "Cambiare Rotta", collettivo di estrema sinistra, ma non si è scomposto. "Non ho mai avuto problemi con ragazzi che contestano pacificamente, l'ho fatto anche io da giovane e ho preso pure delle legnate. Nessuno scandalo" ha dichiarato all'inizio del dibattito su "Capitalismo liberale o libertà senza capitalismo)" con il capogruppo regionale del Pd Pierfrancesco Majorino e il deputato FdI Marco Osnato. Più caldo il dibattito politico (fuori dall'aula), alla vigilia Calenda non era stato tenero nei confronti di Majorino, che preme per le primarie sul del centrosinistra. "Serve un nome che vada oltre le truppe cammellate del Pd" ha detto Calenda. Precisando che Azione nel 2027 potrebbe anche correre da sola. Sulle primarie, ha ribadito ieri, "non sono d'accordo, sono meccanismi complicati, spesso manipolati e comunque guidati. Bisogna fare un dibattito su chi può vincere le elezioni, sulla base di un programma concreto e affrontando dei temi come la sicurezza che è un problema devastante". Poi "l'idea che il Pd metta veti sul nostro ingresso in questa giunta rende il dibattito un po' più allegro, diciamo...".
Majorino ribatte: "Calenda continua ad attaccare le primarie, arriva a dire che le sosterrei solo perché le vincerei e che Azione potrebbe andare "da sola". Sbaglia e spero non si chiuda. Le primarie hanno sempre dato tanto a Milano".