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Sull'Himalaya muore un alpinista italiano

Il trentaduenne Roby Piantoni, bergamasco, è morto sulla parete sud dello Shisha Pangma, nel Tibet. Su internet aveva scritto di essersi dovuto ritirare per il troppo vento. Suo padre era morto in un incidente in montagna in Sud America

Sull'Himalaya muore 
un alpinista italiano

Milano - Un nuovo lutto colpisce il mondo dell’alpinismo. Roby Piantoni, 32enne di Colere (Bergamo), ha perso la vita in Tibet sulla parete sud dello Shisha Pangma, la quattordicesima montagna più alta della terra, nella catena dell'Himalaya. La spedizione doveva durare un mese e mezzo: Piantoni era partito a metà settembre con altri due alpinisti bergamaschi, Marco Astori e Yuri Parimbelli, con loro anche il valtellinese Adriano Greco. L’obiettivo della spedizione era quello di scalare la parete Sud. Dal suo sito internet Piantoni aveva annunciato di essersi dovuto ritirare per il forte vento. Anche suo padre, Placido Piantoni, aveva perso la vita in montagna, cadendo durante una spedizione in Sud America.

L'ultimo messaggio su internet "Previsioni buone, ma durante tutta la notte passata al campo al campo avanzato il vento non ha mai, mai dato tregua: raffiche da 60 a 80 Km/h senza un secondo di tregua. Io ero tranquillissimo, tra un sonnello e l'altro sentivo il vento, ma ero troppo convinto, convintissimo che con l'arrivo del sole alla mattina il vento sarebbe sparito. Bene, alle 8,00 è arrivato il sole, ma il vento non cedeva. Aspettiamo le 9.00, poi le 10.00: vento in rinforzo. Aspettiamo ancora: sempre vento e raffiche da non stare in piedi, vola neve a spilli pungenti sulla faccia nei momenti fuori dalla tenda per pisciare. Decidiamo di aspettare al pomeriggio per sentire il meteorologo: ci dice giorni di vento, anche a 100Km/h a 7000m. E' la prima volta che ci capita di passare 24h filate in tenda con fuori un tempo stupendo ma un vento furioso. Alle 15.00 del pomeriggio decidiamo di smontare la tenda, chiudere tutto in un sacco appesantito dai sassi, di modo che il vento non possa strappare tutto e buttare tutto all'aria. Vento? Ma quale vento? Solo il tempo di insaccare tutto e cominciare a scendere verso il base che lo Shisha Pangma mostra la sua faccia più bonaria: alcune ore di cielo terso e aria ferma, e il nostro nervoso... Oggi dal Base vediamo ancora pennacchi di neve alzarsi dalla cima, ma sicuramente a quote inferiori molto meno vento dei giorni scorsi. Nei prossimi giorni danno ancora molto vento in rinforzo, vediamo un po'...".  Dal

it" data-ga4-click-event-target="external" target="_blank" rel="noopener">sito internet di Roby Piantoni (martedì 13 ottobre 2009). 

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