Inquinare meno ma anche consumare meno energia. Obiettivi di chi vuole abbattere il Pm10 e gli altri gas nocivi scaricati quotidianamente nellaria. Risultato possibile applicando un filtro catalitico alle caldaie domestiche: «ZeroPm in produzione riduce le emissioni tra il 60 e il 90 per cento, qualsiasi sia il combustibile» spiega Michela Cocchi Bianchi, presidente di Easy International.
Marmitta catalitica che «i nostri tecnici hanno già valutato positivamente» conferma Roberto Formigoni. Giudizio, quello del presidente della Regione Lombardia, supportato dai dati pubblicati sul bollettino ufficiale del Pirellone. Il costo del congegno? «Tra i cinque e i settemila euro e il filtro può essere montato su ogni caldaia fino a un megawatt» spiega Cocchi Bianchi.
Ma, attenzione, non prendete le annotazioni del presidente di Easy International come se fossero uno spottone pubblicitario: compito di una società di innovazione è quello di trasferire i risultati della ricerca nella quotidianità ovvero «offrire e garantire risultati ottimali ai cittadini consapevoli dei rischi ambientali e delle relative conseguenze sulla società». Messaggio chiaro soprattutto «se si pensa che attualmente i sistemi di abbattimenti dei fumi di caldaia in abitazioni civili e in edifici pubblici sono molto ridotti, se non del tutto inesistenti».
E anche per questo lapproccio delle Istituzioni nellaccogliere il dispositivo antismog è stato «più che positivo»: «La Regione Lombardia ha inserito nel proprio piano quinquennale una quota di finanziamento per lincentivazione alluso di filtri catalitici sulle caldaie. E il Comune? Palazzo Marino si sta muovendo».
Ah, ultimo dettaglio: la caldaia in questione può continuare a bruciare combustibile sporco. I fumi che escono sono però puliti.
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