Esile, capelli lisci e scuri. Ha 35 anni e si chiama Pranom Thongchan, vive in Thailandia, dove la moria dei polli per linfluenza aviaria è una triste realtà già da anni. Sulla prima pagina del Daily Telegraph, campeggia la sua fotografia e la sua testimonianza. La donna è diventata famosa per la sua malattia. È stata contagiata forse dai suoi polli, ma forse dalla nipotina di undici anni, la prima della sua famiglia ad aver contratto il virus H5N1 e la prima ad essersene andata. Poi è stata la volta della sorella, la mamma della bambina, morta a Bangkok e infine lei, che invece ce lha fatta e ora può raccontare la sua malattia. «Mi sentivo così esausta che non avevo la forza di parlare. Mi sentivo come se avessi corso per giorni e non riuscissi a respirare. Non avevo energia. Mi sentivo come se fossi all'inferno e ai medici avevo chiesto aiuto, perché pensavo di morire», ha raccontato la donna che per sei giorni è rimasta in ospedale respirando da una maschera a ossigeno e alimentata da una flebo. «Al settimo giorno mi sono sentita meglio. La febbre è passata, ho cominciato a mangiare della frutta, dopo tre giorni mi sono alzata e ho cominciato a sorridere. Poi sono tornata a casa e ora, dopo tre mesi, sto bene».
In Europa casi di contagio umano non se ne sono ancora visti. Per il momento linfluenza aviaria rimane un problema di carattere veterinario. Anche quello che riguarda linfezione contratta dal pappagallo messo in quarantena in Inghilterra e i cigni trovati infetti in Croazia. In serata si è appreso che anche in Svezia unanatra è stata trovata morta a causa di una patologia influenzale, ma non si sa ancora da quale ceppo di virus sia stata contagiata.
Intanto le autorità croate hanno deciso una serie di drastiche misure di sorveglianza e di precauzione. Sono state vietate la vendita di pollame e la caccia agli uccelli selvatici, rafforzate le misure igieniche negli allevamenti, mentre le precauzioni più severe riguardano la riserva di Zdenci, dove in un raggio di tre chilometri verranno schedati e abbattuti tutti i volatili. L'accesso al lago è stato bloccato a tutte le persone non autorizzate, mentre la popolazione locale non può lasciare la zona prima di una visita medica. Intanto gli esperti hanno reso noto che lo stormo del quale facevano parte i sei cigni infettati ha già lasciato Zdenci e che viene monitorato il suo spostamento. Della comparsa del virus è stata informata la Commissione europea che sta considerando il bando delle importazioni di pollame dalla Croazia, decisione che dovrebbe divenire effettiva oggi. I cigni infetti facevano parte di uno stormo di migliaia di esemplari arrivato probabilmente dall'est o dal centro Europa. E secondo gli esperti ora il rischio che il virus si diffonda in tutta Europa sembra molto alto. «Il virus potrebbe apparire tra breve anche nei Paesi vicini perché in Croazia è discesa solo una parte di uno stormo che conta centinaia se non migliaia di cigni», ha affermato il capo del gruppo di crisi per l'influenza aviaria in Croazia.
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