La «Symphonica Toscanini» trova casa agli Arcimboldi

Sono giovani, pieni di temperamento, capaci di concentrarsi quando salgono sul palco e poi di far vibrare energia insieme alle corde dei loro strumenti. E porteranno nel mondo il nome di Milano che, da oggi in poi, tra le pareti ovattate del Teatro Arcimboldi, diventerà la loro residenza musicale.
L’orchestra Symphonica Toscanini, a un anno esatto dalla sua nascita e mezzo secolo dopo la scomparsa del grande maestro, approda in città, ne fa la sua casa e il suo laboratorio espressivo. Un nido prezioso dal quale partire per realizzare concerti in un panorama internazionale, sotto la guida di un luminare della musica classica, il direttore artistico Lorin Maazel, da oltre 50 anni uno dei più acclamati direttori d’orchestra nel mondo.
«Il primo progetto artistico che prenderà vita agli Arcimboldi sarà l’esecuzione delle Nove Sinfonie di Beethoven - ha spiegato il maestro che, dei venti concerti in programma per la stagione 2007-2008 ne eseguirà dieci (gli altri saranno affidati a nomi di prestigio internazionale) - e sarà uno spettacolo da non perdere perché questa orchestra, la Symphonica Toscanini, ha una carica da non credere. Raramente ne ho incontrata una così».
Una carica che, in un certo senso, è come se passasse da maestro ad allievo. Maazel, per esempio, aveva solo 11 anni quando fu invitato da Toscanini a dirigere la Nbc Symphony, e 12 quando debuttò a New York. E Toscanini, prima di lui, ne aveva 19 quando a Rio de Janeiro durante l’Aida, con un’orchestra improvvisamente orfana del direttore fischiato, prese le bacchette in mano e diede l’attacco.
«Mio nonno credeva nella musica come espressione di un Paese, di una cultura - ha spiegato Emanuela di Castelbarco Toscanini - ecco perché, oltre al progetto musicale, è nata anche un’associazione, l’International Friends of Arturo Toscanini di cui sono presidente». E lo scopo sarà uno solo: diffondere il credo toscaniniano nel mondo, dare vita a iniziative in suo ricordo.


L’orchestra, intanto, continuerà a suonare, spalleggiata da uno sponsor d’eccezione come la Mapei ma anche impegnata, attraverso la Fondazione di cui fa parte, a raccogliere incentivi per auto finanziarsi, con l’ambizione di non doversi appoggiare a finanziamenti pubblici.

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