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Tassisti, ultimatum del prefetto: «Lavorate o sarete precettati»

Tassisti, ultimatum del prefetto: «Lavorate o sarete precettati»

Sono divisi i tassisti milanesi. Stretti tra due fuochi: da una parte la minaccia della precettazione da parte del prefetto, dall’altra la voglia di lottare in difesa dei «sacrifici di una vita». Se, infatti, il governo ha aperto alle proposte arrivate dal parlamentino romano definite «ragionevoli», che verranno discusse nel consiglio dei ministri di oggi, una parte dei tassisti è poco fiduciosa e sembrerebbe intenzionata a proseguire la mobilitazione. L’atmosfera è tesa, ma non ha nulla di paragonabile a quanto accade intorno al Colosseo, dove l’assemblea ha aggredito i sindacati con urla, insulti, fumogeni e petardi.
L’incontro in corso Monforte tra Gianvalerio Lombardi (nella foto) e i rappresentanti delle 26 sigle è stato infatti «molto cordiale». «Il Prefetto ha invitato i tassisti nuovamente al rispetto della disciplina in materia di sciopero nei servizi pubblici essenziali, in particolare in Stazione e Linate, richiamando la necessità di garantire le fasce più deboli dell’utenza, come anziani, bambini e disabili e di assicurare il servizio tra le 22 e le 2 e tra le 4 e le 8. Qualora non si registrassero segnali positivi, si dovrà intervenire con i provvedimenti previsti dall’ordinamento vigente».
«Il prefetto Lombardi è stato cordiale ma molto fermo - racconta Salvatore Luca, dirigente della categoria Taxi dell’Unione Artigiani-, non ci ha precettati, ma ci ha “bacchettato” a ragione». A complicare la vita ai cittadini il guasto di un treno sulla linea 1 (mercoledì era toccato alla linea 2) che ha ritardato la circolazione tra Conciliazione e Cadorna dalle 8,40 all 10.
Concluso l’incontro i rappresentanti sono andati in stazione e davanti gli aeroporti per convincere i colleghi a riprendere il servizio, anche se sembra che ci sia una fronda oltranzista, intenzionata a portare avanti la mobilitazione «senza se e senza ma». Nel frattempo il presidente del consiglio regionale Davide Boni incontrava la categoria riunita in assemblea in Centrale: «Ho voluto esprimere la mia vicinanza ad una battaglia che deve vedere la Lombardia assumere una posizione chiara nei confronti di quei provvedimenti che rischiano di impoverire intere categorie, senza apportare alcun vantaggio nei confronti degli utenti». Oggi l’assessore regionale ai Trasporti Raffaele Cattaneo incontrerà i sindacati.
«Le dichiarazioni di apertura di Palazzo Chigi non bastano, serve una firma, bisogna vedere come si concluderà l’iter parlamentare anche perché la norma entrerà in vigore il 1 luglio» spiega Luca. «I sindacati - racconta Raffaele Grassi, presidente del Satam, inviato a Roma - si sono impegnati a riprendere il servizio. Non vorrei che il mancato rispetto della parola data compromettesse il buon andamento del consiglio dei ministri». «Attenzione, però, non abbiamo l’interruttore - polemizza Adriano Biglio, vicepresidente del Satam - e qualche certezza in più avrebbe aiutato. È comprensibile quindi che serpeggi diffidenza tra i colleghi. Ci vuole un po’ di tempo».

Clima teso, malumori e rabbia contro il governo dividono i tassisti anche in serata: solo una parte abbandona le assemblee spontanee sorte ovunque e riprende lentamente servizio, in attesa di conoscere le decisioni del consiglio dei ministri. Al momento, infatti, rimane in agenda lo sciopero di lunedì.

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