Anche se non sono in molti a saperlo, il 2011 è l'Anno della Cultura e della Lingua italiana in Russia e della Cultura e della Lingua russa in Italia. In quest'occasione il Teatro Franco Parenti ha organizzato una rassegna di spettacoli, conferenze e scambi culturali intitolata Dentro l'anima russa che inizia oggi e proseguirà fino al 12 aprile 2012.
In realtà l'apertura ufficiale del festival è prevista per lunedì 12 settembre con una lectio magistralis di Massimo Cacciari su Dostoevskij e la questione della libertà e un monologo di Remo Girone tratto da La leggenda del Grande Inquisitore. Fino a giovedì 30 giugno invece le diverse sale del Franco Parenti ospiteranno una sorta di prologo della rassegna affidato a giovani registi e attori sia russi che italiani. Grazie alla collaborazione tra la Scuola Paolo Grassi di Milano e l'Accademia delle Arti di San Pietroburgo, alcuni diplomandi e recenti diplomati di entrambi gli istituti hanno potuto interagire reciprocamente, allestendo spettacoli in cui si mescolano lingue e drammaturgie differenti. Nei giorni scorsi, per esempio, gli attori dell'Accademia di San Pietroburgo diretti da Cristina Belgioioso hanno messo in scena «Fine famiglia» - il testo di maggior successo della giovane autrice milanese Magdalena Barile - in lingua russa con sopratitoli. Poi è stata la volta di «Bello e lontano», una pièce scritta da Daniil Privalov e allestita in italiano da Georgy Tsnobiladze con gli attori della Paolo Grassi.
In autunno il festival entrerà nel vivo coinvolgendo due tra i registi di cultura russa più famosi nel mondo. Cinquantanovenne lituano che ha nell'Italia una seconda patria, Eimuntas Nekrosius è sulla breccia da quasi due decenni grazie a spettacoli febbrili, visionari e gravidi di poesia come l'attesissimo Idiotas, una rivisitazione del romanzo dostoevskijano che andrà in scena al Parenti dal 21 al 23 ottobre. Quarantacinquenne direttore del Nuovo Teatro di Riga, in Lettonia, Alvis Hermanis si è fatto conoscere per i suoi allestimenti fluviali, malinconici e trasognati: a Milano sarà presente prima a ottobre, poi a dicembre, con due pièce tratte da testi di scrittori russi contemporanei.
Alla letteratura dell'Ottocento e del Novecento è invece dedicata la sezione conclusiva della rassegna. Si tratta di cinque «Piccoli spettacoli cult», secondo l'azzeccata definizione della brochure del festival, che portano sulla scena testi celebri di grandi autori russi. Assolutamente da non perdere, dal 3 al 20 novembre, La mite, un adattamento teatrale del lancinante racconto di Dostoevskij che al suo debutto al Parenti, nel 1997, confermò lo straordinario talento di Roberto Trifirò. Meritano sicuramente di essere visti anche l'esperimento condotto da Giuseppe Bertolucci e Sonia Bergamasco su Anna Karénina di Tolstoj, e la trasposizione scenica di un famoso romanzo breve di Dostoevskij, Il giocatore, ad opera di Annalisa Bianco e Paolo Mazzarelli.
Elaborata nel corso di un anno, la rassegna del Parenti ha rischiato all'ultimo minuto di sfumare per una delicata questione di finanziamenti. Lo stanziamento del Comune, dagli iniziali 50.000 euro, si è progressivamente ridotto a 10.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.