I colori accesi di Frida Kahlo, la sua vita così unica e difficile, la malattia, la politica, i viaggi, il rapporto con la morte (che per una messicana non è poi mai così cupo). C'è tanto nell'Opera Musical di Andrea Ortis Frida Opera Musical, in scena al Teatro degli Arcimboldi da questa sera al 2 novembre. E non è un caso che questa mole di suggestioni e aneddoti e luoghi narrati (dal Messico agli Stati Uniti, da Parigi ai rimandi al nostro contemporaneo) passino per una colonna sonora variegata dove esplodono generi come le canzoni popolari e le ballate mariachi, lo swing d'inizio 900, la chanson francese «e perfino rap e techno». Insomma, «Frida» segue la ricetta che Andrea Ortis già aveva realizzato in «Van Gogh Café Opera Musical», in un connubio tra arte (proiezioni immersive), cultura alta, musica popolare e però aggiunge un'attenzione particolare alla storia: «Frida Kahlo, qui interpretata dall'attrice e cantante Federica Butera, viene restituita alla sua verità, lontano dall'icona e dal marchandising di moda oggi spiega Ortis, che ha scritto, è regista e interpreta il ruolo del pittore Diego Rivera, compagno storico di Frida Non a caso per realizzare questo spettacolo ci siamo avvalsi della collaborazione attiva e fondamentale di del Museo Frida Kahlo Casa Azul e del Museo Diego Rivera Anahuacalli di Città del Messico». Si tratta di un progetto che parte da lontano. «Ci lavoravamo da almeno cinque anni prosegue Ortis Il testo cita momenti storici precisi, addirittura frasi pronunciate dai protagonisti e in scena si vedranno costumi che sono l'esatta riproduzione di quelli indossati da Frida». Con le scenografie di Lele Moreschi, le coreografie di Marco Bebbu e le musiche e liriche di Vincenzo Incenzo, Frida opera musical racconta anche l'universo messicano, sfoggiando è proprio il caso di dirlo una Morte particolare, con volto, voce e carisma di Drusilla Foer: «Sono Catrina, che per i messicani rappresenta la morte, ma una morte davvero originale: spiega Foer - sono ironica, austera e simpatica, molto elegante grazie ai costumi meravigliosi di Erika Carretta. Mi attraversa una certa malinconia, perché ogni tanto mi dispiaccio di non essere la Vita». Ci voleva un ruolo intrigante per fare esordire nel musical Drusilla Foer: «In tutta onestà sulle prime volevo declinare rivela l'alter ego en travesti di Gianluca Gori perché ho sempre diffidato delle icone, dalle Piramidi alla Gioconda, fino a Marlene Dietrich. Trasformare qualsiasi cosa o persona in icona significa ridurla, come si fa col brodo. Si cancellano tante cose sottostanti. Quest'opera su Frida è diversa, invece». Sul suo personaggio macabro, Foer aggiunge: «La Morte ovviamente parla a chi ha una certa età come me, ma non escluderei i giovani. Davvero addobbata così come entro in scena andrei davanti alle scuole per dire ai ragazzi: divorate questa vita, abitatela, non isolatevi nella tecnologia che distanzia, riscoprite l'affetto sociale e la comunità».
Intanto Frida Opera Musical ha davanti un tour lo porterà a Firenze, Roma e Torino tra novembre e dicembre. «E poi chissà conclude Andrea Ortis Siamo reduci da 60 date in Cina con La Divina Commedia Opera Musical, per noi è stato un orgoglio. Van Gogh Café e Frida potrebbero seguire la stessa strada».