La tecnica Bomba fatta esplodere con un telecomando

Un commando addestrato e un telecomando per provocare l’esplosione. Il giorno dopo l’attentato più terribile del 2003 in Marocco, dopo l’esplosione del primo piano del caffè Argana, nel centro della Medina a Marrakesh - con un tragico bilancio di 15 morti, di cui 12 stranieri (sei o sette francesi) e 26 feriti - ormai gli investigatori non hanno più dubbi: a entrare in azione non è stato né un kamikaze né un misterioso uomo con la valigia, ma un gruppo di persone preparate ad azioni di questo genere. Professionisti del terrore, insomma. Che in quelle aree portano il nome dell’organizzazione terroristica Al Qaida. Così il Marocco si sveglia sotto choc, il re Mohammed VI (nella foto) condanna, e il governo proclama: sulle riforme non si torna indietro. A rinforzare la pista del terrorismo internazionale è arrivata la scoperta di un video contenente minacce di attentati attribuito al gruppo Al Qaida nel Maghreb islamico.

Il filmato era stato diffuso sul web tre giorni prima dell’attacco al caffè Argana e mostra cinque giovani armati, uno dei quali mascherato, che annunciano azioni in difesa dei detenuti in Marocco. Al momento comunque non è giunta alcuna rivendicazione.

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