Scienze e Tecnologia

WhatsApp, così ti rubano l'account

Nuova truffa su WhatsApp, ma questa volta a rischio è lo stesso account: ecco come funziona e come difendersi dai cybercriminali

WhatsApp, così ti rubano l'account

Negli ultimi mesi diverse sono le truffe tentate ai danni degli utenti, inclusi quelli di WhatsApp. Nella maggior parte dei casi però si trattava di raggiri volti a carpire i dati personali o persino le informazioni utili ad accedere ai conti correnti. Questa volta a rischio è invece lo stesso account WhatsApp.

Ebbene sì, la truffa che sta minacciando i milioni di utenti dell'applicazione di messaggistica riguarda il furto degli account. Uno schema articolato che sfrutta i soliti punti chiave, come l'eventuale distrazione delle persone e la fiducia riposta nelle comunicazioni dei contatti in rubrica. Vediamo però meglio di cosa si tratta andando a descrivere come si svolge il raggiro.

Furto account WhatsApp? Attenzione alla truffa

Fortunatamente intercettata dalla Polizia Postale, che ne ha spiegato il meccanismo, la truffa funziona come segue. In primo luogo i truffatori si adoperano per far recapitare all'utente un sms di richiesta del codice di attivazione per il proprio account WhatsApp. Si tratta di un codice necessario ogni qual volta si intende spostare il proprio account da un dispositivo all'altro.

Per carpire la fiducia degli utenti, l'sms di richiesta viene inviato facendo risultare come mittente uno dei contatti presenti in rubrica. Se il malcapitato dovesse rispondere al messaggio fornendo il codice di attivazione, l'account sarà presto preda dei cybercriminali e recuperarlo potrebbe risultare davvero difficile. Non solo, nel frattempo i truffatori potrebbero avere accesso ai vostri contatti o ad altre informazioni sensibili.

Difendersi dalla truffa

La soluzione per difendersi dalla truffa su WhatsApp è sempre la stessa, ovvero quella di leggere con attenzione ogni comunicazione ricevuta e di non fornire mai dati sensibili. In caso di dubbio consultare telefonicamente la persona che si suppone abbia inviato il messaggio, chiedendo conferma vocale della richiesta.

La persona stessa potrebbe essere stata oggetto di furto, e soltanto una verifica a voce potrà fornire maggiori certezze riguardo la veridicità della comunicazione.

Commenti