
I punti chiave
Chi pensa che Jannik Sinner sia improvvisamente diventato "fragile" o che capiti tutto soltanto a lui si sbaglia di grosso: il Masters 1000 in corso a Shanghai è uno dei più difficili del circuito per le condizioni estreme a cui sono sottoposti i tennisti (caldo e umidità alle stelle) tant'è che anche Novak Djokovic ne è rimasto vittima.
Djokovic vomita in campo
È diventato virale sui social un video che mostra l'ex numero uno del mondo, nella gara contro il tedesco Hanfmann vinta in tre set, piegarsi sulle game e rimettere a fondo campo. Ma non è stata l'unica volta che è accaduto durante quell'incontro: infatti, mentre si trovava in panchina intento a cercare una bottiglietta d'acqua, Nole ha vomitato una seconda volta. Una condizione che mostra ancora una volta come i tennisti, spesso, giochino in condizioni estreme. Se è vero che tre indizi fanno una prova, ricordiamo nell'ordine il malore di Terence Atmane al primo turno, i crampi di Jannik e il vomito di Djokovic che poi in conferenza ha spiegato cosa sia accaduto. "Le condizioni qui a Shanghai sono estreme ma giochiamo tutti alla pari e dobbiamo imparare a capire cosa dice il nostro corpo".
Novak Djokovic vomitted on the court yesterday due to the brutal humidity and heat conditions in Shanghai.
— SK (@Djoko_UTD) October 6, 2025
Incredible effort to win the match and his fighting spirit at 38…no words pic.twitter.com/0xAUZ7ncu6
Condizioni sempre più difficili
Oltre ai tre citati tennisti, che a Shanghai dovrebbero rivedere qualcosa è un dato di fatto visto che anche il danese Holger Rune ha avuto problemi non indifferenti vedendosi costretto a chiedere un time-out dopo appena mezz'ora di gioco contro il francese Humbert. "Perché l’Atp non ha una regola sul calore? Volete che un giocatore muoia in campo?". Ma non è finita qui visto che, sempre nel Masters 1000 cinese, anche l'ungherese Fucsovics si è sentito male dovendosi accasciare al suolo esclamando all'arbitro "Sto morendo" mentre il tennista serbo Medjedovic si è ritirato nel secondo set della gara contro Rinderknech su tutte le furie. "Come potete lasciarci giocare in queste condizioni? Sotto questo tetto non c'è aria”.
Qui la questione è seria: se è vero che molti puntano il dito contro i tennisti invitandoli a rinunciare a qualche torneo per recuperare maggiormente energie psicofisiche, in questo caso gli organizzatori non hanno (evidentemente) tenuto conto delle condizioni climatiche
estreme a cui sono sottoposti coloro che si sono iscritti al torneo di Shanghai, una situazione ben diversa da chi accusa i top mondiali di non volersi fermare mai pur di continuare a guadagnare. Con la salute non si scherza.