
I punti chiave
È innegabile che il ritorno del preparatore atletico Umberto Ferrara nello staff di Jannik Sinner e il mancato rientro del fisioterapista Giacomo Naldi facciano pensare che sia stato quest'ultimo a pagare il prezzo più elevato per il caso Clostebol che ha costretto ai tre mesi di sospensione il numero uno del tennis mondiale.
L'amarezza di Naldi
Quest'argomento, molto delicato, fa inevitabilmente male riaprendo una ferita al 55enne bolognese che in questi giorni si trova in ferie con la sua famiglia. "Ecco, ci risiamo. Ora ricomincia l’incubo, come nell’estate scorsa", ha affermato a Repubblica. Di quel "pasticcio" non se n'era più parlato, ognuno ha ripreso con la sua vita ma la chiamata di Sinner a Ferrara ha fatto tornare inevitabilmente d'attualità la vicenda. "Io non ho alcune intenzione di commentare. È una storia che mi ha amareggiato troppo, ha danneggiato la mia immagine. Quando sarà il momento opportuno parleremo di tutto con calma".
All'epoca dei fatti, ricordiamo che Umberto Ferrara aveva dichiarato di aver portato negli Usa (Indian Wells) il farmaco spray Trofodermin all'interno del quale è contenuta la sostanza proibita Clostebol. "Lo uso da anni per una patologia cronica. Sapevo del divieto e l’ho sempre custodito con attenzione nel mio beauty personale", aveva dichiarato Ferrara. In quei giorni così sfortunati, poi, arriva il ferimento a un dito da parte di Naldi. "Gliene ho solo consigliato l’uso, spiegandogli che non doveva assolutamente entrare in contatto con Jannik", aveva poi sottolineato il preparatore atletico.
Gli auguri per la figlia
Dopo l'allontamento di Naldi per il ben noto spray con il quale ha curato una ferita al suo dito ma che, con i massaggi a Jannik, ha involontariamente contaminato l'organismo con tracce infinesimali di Clostebol, Naldi cerca di non aggiungere altro al quotidiano perché "non voglio rovinarmi anche questa vacanza" ma poi spiega di essere rimasti in buoni rapporti con Sinner. "Mi ha chiamato per farmi gli auguri dopo la nascita di mia figlia" aveva giù detto nello scorso mese di ottobre.
Giacomo Naldi è un professionista molto conosciuto nell'ambiente con un curriculum che parla da sé con le sei stagioni passate alla squadra di basket Virtus Bologna per poi far parte del mondo tennistico.
Sulla spinsa vicenda Clostebol, però, non ha mai parlato con la stampa e continuerà a non farlo fino a quando arriverà a un punto in cui vorrà dire la sua come ha concluso nella sua breve chiacchierata con Repubblica. "Adesso vorrei solo essere lasciato in pace. Preferisco non commentare. Magari un giorno lo farò, ora fa troppo male".