Per aver cercato di praticare leutanasia perché «dal suo punto di vista» voleva «porre fine alla penosa condizione della sorella» in coma da più di due mesi, a un uomo, accusato di tentato omicidio, sono state concesse le attenuanti generiche, e nel venire condannato a tre anni e mezzo di carcere è stata applicata la pena nei minimi edittali. Sono, in sostanza le motivazioni della sentenza emessa lo scorso 14 dicembre dal gup di Milano Enrico Manzi che ha processato, con rito abbreviato, Bruno C., un floricoltore di 54 anni con un passato da alcolista. Luomo il 2 aprile dellanno scorso era stato arrestato dopo essere stato scoperto da un infermiere mentre, in preda alla «disperazione», stava per iniettare una dose letale di eroina alla sorella 57enne ricoverata nella casa di cura per anziani «Sandro Pertini» di Garbagnate Milanese. La donna dalla fine di gennaio 2007 era in coma vegetativo e irreversibile per un boccone di cibo che le aveva occluso la trachea. Interrogato, Bruno C.
, ora con lobbligo di dimora a Genova, non ha mai negato di avere avuto `«il preciso scopo di ucciderla» perché non poteva più sopportare di vederla in quello stato. Così aveva deciso di toglierle la vita con «una massiccia dose di eroina».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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