Ci mancava anche il «tentato furto di rame», un reato dal vago sapore neorealista, a sabotare i trasporti della capitale e a far rischiare la paralisi al terminal ferroviario dellaeroporto di Fiumicino. Tutto è cominciato ieri mattina poco prima delle 11, quando è andata via la luce nella stazione ferroviaria del «Leonardo da Vinci». Spenti i monitor con le indicazioni di arrivi e partenze e le emettitrici, al buio il bar, i negozi e le biglietterie. Bloccate anche le scale mobili, gli ascensori e i tapis roulant di collegamento tra il terminale e lo scalo aeroportuale.
Anche se il calo di tensione non ha impedito ai treni di viaggiare, una squadra dellEnel si è messa subito alla ricerca del guasto. E la caccia è finita non lontano dallaeroporto: a poca distanza dal raccordo autostradale, nella stazione abbandonata di Bivio Porto, sulla vecchia linea ferroviaria, i tecnici hanno trovato un seghetto e alcuni cavi tranciati, avvertendo immediatamente i carabinieri di quando scoperto. Evidente il tentativo da parte dei «soliti ignoti» di portarsi via il rame dei cavi elettrici per rivenderlo e intascare qualche euro. Un business piuttosto radicato nella capitale: a maggio scorso, per esempio, è stata scoperta una baby gang mentre portava via da un deposito Acea alcune matasse del materiale.
Anche se lattivazione dellimpianto elettrico di emergenza ha permesso di limitare i disagi, per le sei ore di black out non sono mancati i problemi, anche a causa della concomitante e sfortunata rottura di una motrice.
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