Via al termovalorizzatore, ma Opera si rifiuta

Cittadini che rifiutano un servizio di pulizia totalmente gratuito: sembra una barzelletta, eppure è la triste verità. «Solamente il 40 per cento degli edifici della zona compresa tra le Colonne di San Lorenzo, via Vetere e la ripa di Porta Ticinese - afferma uno sconsolato Maurizio Cadeo, assessore al Decoro e all’Arredo Urbano del Comune - ha accordato il permesso ad Amsa di ripulire gratuitamente le facciate dei propri edifici».
Nel giorno del compleanno dell’amministrazione Moratti, per voce dello stesso sindaco erano giunte delle critiche sullo stato di pulizia della città: insieme al problema dei nomadi costituivano la nota dolente dei primi 365 giorni di lavoro. «La campagna “I lav Milan“ ha visto, per la prima volta, la pulizia dai graffiti di 6mila stabili a spese delle casse pubbliche. Abbiamo anche permesso già a un terzo dei milanesi di non spostare più la macchina per il lavaggio della strada e pulito 700 km in più di marciapiedi», aveva risposto Cadeo alle critiche della Moratti. Ora, l’assessore ribatte: «A fronte di migliaia di palazzine ripulite in maniera totalmente gratutita nel primo anno di amministrazione, solamente il 20 per cento ha deciso di sottoscrivere un abbonamento a un servizio completo e continuativo di pulizia delle facciate delle case». Mancanza di senso civico da parte dei milanesi o cos’altro? «Resta il fatto di come sia inconcepibile pensare che nella nostra città c’è chi rifiuta un servizio di pulizia completamente gratuito». E avanti di questo passo la soluzione è drastica ma obbligata.

«Mi vedrò costretto - conclude l’assessore Cadeo - a chiedere al sindaco di obbligare gli abitanti ad una pulizia delle facciate delle proprie case in maniera continuativa, come fanno nelle altre grandi città europee».

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