Terremoto, la furia di Bertolaso: i costruttori non rispettano i tempi

L’AquilaIl post terremoto di Bertolaso stavolta non scuote solo l’Abruzzo. Ribatte alle accuse lanciate dalle amministrazioni locali sui ritardi nella consegna degli alloggi provvisori e contrattacca. «Troppe le famiglie ancora senza un tetto» tuona all'Aquila il capo della Protezione civile e si scaglia contro le imprese che stanno realizzando le cosiddette «casette» nel cratere. «Non siamo qui a costruire agriturismi e villaggi vacanze, ma per dare risposte concrete da parte dello Stato a persone che soffrono».
Il «j'accuse» nei confronti delle ditte al lavoro per costruire i moduli abitativi provvisori (Map) e che non hanno finora rispettato i tempi di consegna. «Ritardi - dichiara il capo della Protezione civile - che non sono dovuti a motivazioni tecniche oppure oggettive ma a comportamenti sbagliati da parte delle imprese. Ritardi che faranno slittare di circa un mese la consegna delle abitazioni. In tanti aspettano e per la fine dell'anno continueranno ad attendere». E tra i responsabili indica anche alcune «amministrazioni municipali che non hanno ottemperato ai propri compiti». Ma sono le ditte le principali indiziate delle lungaggini che stanno accendendo la protesta nell'Abruzzo devastato dalle scosse. «Sono pronto a strappare i contratti se nelle prossime ore e nei prossimi giorni - promette Bertolaso - le imprese non si adegueranno alle tempistiche e ai metodi indicati. Non abbiamo alcuna intenzione di subire ricatti e condizionamenti da chi viene strapagato. L'elenco con i nomi delle ditte inadempienti e di quelle che invece stanno rispettando i tempi - spiega - sarà pubblicato sul sito della Protezione civile: una sorta di classifica dei buoni e dei cattivi, in modo che tutti capiscano che non stiamo scherzando».
Detto e fatto. L'elenco compare sul web qualche ora più tardi: sono circa il 75% le ditte, i consorzi e le cooperative inadempienti, un po' di tutta Italia. Ecco anche i numeri dell'emergenza sisma. «Per quanto riguarda i moduli abitativi provvisori delle 1.996 abitazioni da realizzare nei comuni della provincia dell'Aquila e delle altre colpite dal disastro - fa presente - saranno consegnati meno del 50% entro la fine dell'anno. Significa che a fronte delle 5.200 persone che volevamo mettere dentro le case, ne entreranno 2.400. Su 1.113 moduli previsti all'Aquila ne verranno realizzati tra il 60 e il 70% e dunque, a fronte di 2.600 persone che ne hanno diritto, ne entreranno 1.600-1.700. Hanno pensato che potevano fare i propri comodi e di prendersi gli appalti anche se non avevano la forza di farlo - ribadisce Bertolaso - ma si sono sbagliati».


Ad oggi vi sono ancora 14mila sfollati sulla costa - il 40% in albergo e il 60% in case prese in affitto -, 4mila circa negli alberghi dell'Aquila e della provincia, 1.300 cittadini nella caserma della Guardia di finanza a Coppito, 380 nella caserma Campomizzi.

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