Roma

«È terribile, ma la donna che lo accusa è una pazza»

«Hanno scritto che è la zia di Nicolae, ma non è vero E il ragazzo non sta bene»

«L’ho visto ammanettato, siamo riusciti appena a scambiarci uno sguardo, mentre i poliziotti lo stavano portando via. E non ho fatto in tempo a parlarci prima che lo arrestassero, non potevo immaginare quello che era successo». Cornel Tincu è il patrigno di Nicolae Romulus Mailat, il 24enne romeno che martedì sera a Tor di Quinto avrebbe seviziato e massacrato di botte Giovanna Reggiani. Giubbotto grigio, pantaloni di velluto beige, gli occhi marroni quasi nascosti dalla visiera del berretto azzurro decorato da uno scorpione, Cornel parla con un filo di voce, in piedi nel fango di questa bidonville di cartone e stracci cresciuta, abusiva e indisturbata, a ridosso dei binari della Roma-Viterbo. E accompagna il suo racconto con i gesti. «Vivo qui - dice, indicando la sua baracca, in una radura più in basso - da otto mesi, insieme alla madre di Nicolae».
Siete venuti in Italia insieme?
«Più o meno, ma lui torna spesso in Romania. Era rientrato nel campo da due settimane, e questa volta è arrivato solo, senza la sua convivente. Prima invece viveva qui anche lei, in quella baracca, quella dove ieri l’hanno arrestato. Ora la ragazza è tornata a casa con sua figlia».
C’è una donna in coma (poche ore dopo Giovanna Reggiani morirà), Nicolae l’avrebbe seviziata e rapinata.
«Sono molto dispiaciuto per quello che è successo, ma non so proprio che cosa dire, non so nemmeno se è stato lui. Se è così, devo dire che non ci sta con la testa».
Aveva con sé la borsa della vittima, era sporco di sangue, pieno di graffi. E c’è una donna romena che lo accusa.
«Che posso dire? Certo, se è stato lui è terribile. Quella donna, però, è una stronza. Ed è pazza, chiedete pure agli altri del campo, qui lo sanno tutti, va in giro con una Bibbia, inginocchiandosi e strappando pagine, dice cose senza senso».
Ma è vero che lei, la donna che ha denunciato Nicolae, è una vostra parente?
«Hanno scritto che è la zia di Nicolae. Ma quella non è la sorella di mia moglie. Non c’è assolutamente nessuna parentela. E poi ripeto: anche Nicolae non sta bene».
In che senso?
«In senso psicologico. Quando abitava ancora in Romania, si è piantato un chiodo in testa, da solo. Senza motivo. Anche l’esercito non l’ha voluto, è stato riformato. Per questi problemi».
Oltre ai precedenti per furto, Mailat aveva problemi con le donne? Ha mai molestato nessuno?
«Non so nulla di suoi problemi giudiziari, non mi risulta ne avesse per colpa delle donne. Qui cercava di guadagnare onestamente, con lavoretti e impieghi saltuari.

Se è lui l’aggressore, chissà che gli è passato per la testa».

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