Terrore a Quarto Oggiaro Un pitone esce dal water

Il figlio del vicino del primo piano l’aveva visto una settimana fa, ma si era sentito dare del visionario dal padre: «Ma si, un serpente nella tazza del bagno. E magari un coccodrillo nella vasca». E il ragazzo s’era subito convinto di essersi sbagliato. Invece c’era, eccome. E domenica ha fatto visita alla signora del quarto piano. Urlo alla Tarzan e precipitosa fuga, con tanto di rovinosa caduta, per fortuna senza gravi conseguenza. Quindi è iniziata la caccia grossa, conclusa con la cattura del rettile affidato poi all’Enpa.
Resta ora da capire come cavolo sia finito un serpente di quella razza finire negli scarichi di un condominio di quattro piani in via Ungaretti 12, zona Quarto Oggiaro. Un bestia resistente visto che è riuscita a sopravvivere almeno una settimana, facendo su è giù tra i quattro piani. La prima segnalazione una settimana fa al primo piano quando è stata intravista da un ragazzo. Poi venerdì la vicina del terzo ha avuto qualche problema con lo scarico, l’acqua misteriosamente non scendeva più, per poi altrettanto misteriosamente riprendere a scorrere.
L’epilogo domenica mattina al quarto piano. Una signora era andata in bagno, aveva tirato l’acqua ma lo scarico appariva intasato. Incomprensibilmente visto che nessuno aveva gettato niente di voluminoso. La donna non si perdeva d’animo e metteva mano a una ventosa per rimuovere il blocco. Che, dopo qualche tentativo, si materializzava sotto forma di testa di serpente. Inutile descrivere lo spavento della signora che lasciava precipitosamente il campo di battaglia all’avversario, rovinando anche a terra nella precipitosa fuga. Breve conciliabolo di pianerottolo fino a quando non interveniva, con sommo sprezzo di pericolo, un vicino armato di lunghe molle da camino. Iniziava quindi una guerra di nervi con il pitone che tirava fuori la testa per poi scomparire prima di essere acciuffato. È così per un bel po’ fino a quando il «cacciatore» riusciva ad acchiapparlo al volo e sfilarlo dalla tazza. Dimostrandosi, con somma meraviglia degli astanti, come un biscione lungo un metro.


Il serpente veniva abbandonato sul pavimento del bagno, di cui veniva prontamente chiusa la porta, in attesa della Protezione animali. Dopo poco i volontari dell’Enpa lo prendevano in consegna mezzo morto di freddo e piuttosto malandato. Ma vivo. E ora si trova nella sede in attesa del proprietario.

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