Tettamanzi e la carica dei 30mila «La scuola cattolica è un valore»

La scuola paritaria sfida la crisi. E fa il pieno di studenti. A Milano erano 54.844 nel 2007, sono diventati 56.498 nel 2009, con un incremento del 3,02%. Lo rivela un’indagine svolta dall’associazione «Andemm al Domm», che ieri ha organizzato la ventottesima edizione della marcia. In piazza, 30mila giovani partiti da Porta Venezia e arrivati dopo un lungo corteo che ha attraversato la città davanti alla cattedrale, dove hanno raccolto il saluto del cardinale Dionigi Tettamanzi. L’arcivescovo, che ha ringraziato i tanti ragazzi presenti, ha poi lanciato un appello alle istituzioni «perché possano accorgersi che la scuola cattolica è al servizio della nostra società».
In particolare, aumentano gli utenti delle scuole per l’infanzia (+2,50%, con 29.865 alunni), primaria (+3,84%, 10.258), secondaria di primo grado (+5,96%, 5.550), secondaria di secondo grado (+2,21%, 10.825). In tutta la Lombardia - rileva l’Ufficio scolastico regionale - gli studenti delle paritarie (costituite per il 70% da istituti cattolici) sono passati in due anni da 248.073 a 255.894 dell’anno 2009/2010, con un incremento del 3,15%. Nella regione, gli studenti totali (scuole statali e paritarie) sono 1.374.025. Di questi, il 18,6% frequenta le scuole paritarie. Tenendo lo stesso periodo di riferimento (2007/2010) nelle scuole statali lombarde l’incremento degli alunni è stato invece del 2,96%. Nella sola Diocesi di Milano, poi, i giovani iscritti per l’anno scolastico 2009/10 sono 129.443, a fronte di 1.190 scuole paritarie.
«Lo Stato italiano - commenta Stefano Portioli, presidente Associazione Marcia della scuola cattolica paritaria Andemm al Domm - impegna 57 miliardi di euro per la scuola pubblica statale, corrispondenti a un costo annuo per alunno di circa 7.500 euro. Ogni alunno della scuola pubblica paritaria costa allo Stato 600 euro all’anno, quindi 6.900 euro in meno per alunno, pari ad un risparmio per le casse statali di 7 miliardi e 900 milioni di euro». «Le scuole cattoliche - continua Portioli - sono pubbliche perché svolgono un servizio pubblico, e traendo origine dal patrimonio culturale e spirituale che le contraddistinguono forniscono un contribuito essenziale alla costruzione della società». Ancora, secondo Portioli, «le famiglie che scelgono la scuola paritaria, oltre a contribuire alla spesa della scuola frequentata, pagano le tasse, che a loro volta sono comprensive del servizio di istruzione scolastica, pur non usufruendone. Il concetto di “scuola privata” è quindi fuorviante ed estraneo alla realtà».
Anche nelle singole province lombarde si è registrato un incremento degli studenti che hanno frequentato le scuole paritarie nel periodo 2007/2010 (Lodi +7%, Pavia +6,87%, Cremona +4,99%, Brescia +4,94%, Lecco +4,25%, Milano città +3,02%, Varese +2,49%, Milano provincia +2,47%, Como +2,40%, Bergamo +2,15%, Mantova +0,90%), eccetto Sondrio –0,14%.
Aumentano anche i contributi alle famiglie che decidono di iscrivere i figli nelle scuole paritarie.

Il «buono scuola» erogato da Regione Lombardia, infatti, è passato da quasi 45 milioni di euro nel 2008/2009 a più di 52 milioni nell’anno successivo (+14%), pari a un incremento del valore medio di ogni singolo buono scuola del 3% (da 733,5 a 752,8 euro).

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