«LEnciclica del Papa è la lettera della speranza. Solo in un clima di speranza possiamo progredire; il lamento continuo non funziona. Collaboriamo tutti per questo clima di speranza». È linvito che arriva dal cardinale Dionigi Tettamanzi, ieri in Valgrisenche, a una ventina di chilometri da Aosta, allincontro con i 250 giovani della diocesi ambrosiana, in vacanza in campeggio. Parlando dellEnciclica sociale di Benedetto XVI «Caritas in veritate», larcivescovo ha sottolineato che «non cè futuro senza solidarietà. È vera la formula solidarietà più sobrietà uguale felicità. È un messaggio bellissimo. Non cè nessuno al mondo che non voglia essere felice e i ragazzi ci dicono che la strada per essere felici è da un lato quella dello stare insieme e dellessere un gruppo, un paese, una città, un popolo, e dallaltra quella di affrontare la vita non nellesagerazione, nel consumismo, nellarricchimento solo di tipo materiale. Il segreto è la giusta misura (anche degli impegni) e la sobrietà».
I giovani della diocesi che saliranno a Les Combes dal Papa, il 26 luglio, ieri hanno accolto il cardinale come un eroe. «Tutti pazzi per Tettamanzi»: le grida, dalla Val di Grisenche inondata di sole sono riecheggiate fino alle montagne vicine non lontane dalla residenza pontificia, in una sorta di prova generale della confusione. Tettamanzi ha anche detto ai ragazzi che «nella vita di campeggio, nel senso del gruppo, della comunità prendono forma concreta tanti insegnamenti della Chiesa». Provocato dai giornalisti ha poi parlato di sicurezza: «La sicurezza deve essere sempre umana e umanizzante.
Tettamanzi visita i ragazzi in campeggio: «Basta con il lamento ora serve la speranza»
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