Per lei è stato creato il termine di «Blanchitudine». Che sta a significare: «Andare avanti senza paura di inciampare e, in ogni caso, sapersi rialzare». E inciampare - in tutti i sensi - è certamente all'ordine del giorno per una persona cieca. Sapersi rialzare - però - è il grande insegnamento di questa serie, una delle scommesse più riuscite della Rai degli ultimi tempi. E' Blanca, interpretata dalla bravissima Maria Chiara Giannetta (foto), che torna in onda da domani sera su Raiuno. La seconda stagione è stata presentata al Prix Italia, il premio internazionale organizzato dalla tv di Stato in corso in questi giorni a Bari. Una serie, prodotta da Lux Vide, che è un intreccio tra thriller, commedia sentimentale e poliziesco. In questa seconda stagione Blanca diventa a tutti gli effetti consulente di un commissariato di Genova come specializzata nel dècodage dei file audio, che poi è la particolare capacità che ha sviluppato in quanto persona non vedente e che l'ha portata a trovare una professione. Maria Chiara Giannetta racconta: «La prima stagione è stata una passeggiata perché era tutto da creare. Nella seconda, invece, bisognava mantenere il livello della prima e ho sentito grande senso di responsabilità». Per l'attrice «Blanca non è una super-eroina ma una ragazza che deve crescere, trovare un lavoro e abbattere i suoi limiti emotivi: lei non riesce ad accedere ai sentimenti di un altro per orgoglio. Poi, certo, ha delle intuizioni, la cecità è la sua grande forza, quella che l'ha fatta rialzare e dire: Io posso fare le cose che voi non potete fare».
Inoltre la Giannetta spiega che la maggiore difficoltà nell'interpretare Blanca è stata «quella di cambiare il punto di vista. Quello suo io lo ignoravo completamente e, infatti, questo lavoro è servito prima di tutto a me, mi ha aperto un mondo emotivo».
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