Torna la Forleo Si indaga sul mobbing dei magistrati

Rientro con contorno di polemiche per Clementina Forleo, il giudice preliminare che il Consiglio superiore della magistratura trasferì d’ufficio per incompatibilità ambientale da Milano. A costare la poltrona alla Forleo, che venne esiliata a Cremona, furono le sue dichiarazioni televisive ad Annozero, in cui denunciava le pressioni subite da «poteri forti» nel corso dell’inchiesta sulla scalata da parte di Unipol alla Banca nazionale del Lavoro e denunciava il ruolo dei Ds nella scalata. Ma il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso della Forleo, e a quel punto il Csm è dovuto correre ai ripari consentendo alla combattiva giudice di tornare a Milano.
Ma non sarà un ritorno soft, perchè la Forleo torna ben decisa a far sentire la sua presenza e le sue ragioni. E perchè nel frattempo prosegue l’inchiesta del Csm in cui stavolta la Forleo riveste il ruolo non di indagata ma di vittima. L’inchiesta verte sul mobbing di cui la Forleo sarebbe stata vittima a Milano da parte dei suoi colleghi più autorevoli. Ad originare l’inchiesta è stato l’intervento su un blog di Guido Salvini, anche lui per anni giudice a Milano, anche lui poi trasferito a Cremona: contro la Forleo a Milano, secondo Salvini, vi sarebbe stata «un'azione ambientale contro la collega.

Ho assistito a scene desolanti quali l'indizione con passa parola di riunioni pomeridiane in alcune stanze per discutere la “strategia” contro la collega, guidate dai maggiorenti dell'ufficio tra cui un paio di colleghi “Verdi” più rancorosi di tutti».

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