Politica

Le tracce su Primo Levi e foibe scelte solo da 5 studenti su 100

Nel Palazzo ci si accapiglia. Idem nella cosiddetta Società Civile. Da sinistra riecheggia un commento indignato: «Primo Levi e foibe? Tracce troppo ideologizzate...»; da destra rimbomba un giudizio entusiasta: «Primo Levi e foibe? Argomenti che rappresentano una svolta epocale...».
In mezzo, i maturandi, con le idee piuttosto confuse: «Primo Levi? Mai sentito...», «Le foibe? Nel programma non c’erano...». Con buona pace dell’autore di «Se questo è un uomo» e con pace - eterna - delle tragiche «fosse» istriane, teatro di ripetuti massacri di italiani da parte delle truppe partigiane del maresciallo Tito. Roba tosta, estremamente impegnativa. Forse troppo. Non a caso, per loro, nella hit parade del gradimento studentesco suonano rintocchi a morto: un misero 0,6% di preferenze per il tema di argomento storico sulle foibe; poco più (4,7%) per l’analisi del testo dedicata a Primo Levi (subito ribattezzato Ultimo Levi). Due opzioni scelte complessivamente da circa 5 studenti su 100.
A dimostrazione da quanta «sintonia» ci sia tra i politici e la realtà, ecco arrivare subito il parere del ministro della Gioventù, Giorgia Meloni: «Avrei sicuramente trattato il tema delle foibe». La maggior parte dei 500mila studenti chiamati ieri alla prima prova scritta di Italiano, invece, si è buttata su tracce più abbordabili: «La ricerca della felicità», «Siamo soli?», «La musica», «Piacere e piaceri». Percorsi decisamente meno accidentati, che forse hanno consentito ai candidati più temerari digressioni di stampo contemporaneo.
Qualche esempio? «Piacere e piaceri»: certo, D’Annunzio (ma, perché no, anche Moana Pozzi); «La ricerca della felicità»: certo, Zygmunt Bauman (ma, perché no, anche un film di Gabriele Muccino); «La musica»: certo, Aristotele (ma, perché no, anche Vasco Rossi); «Siamo soli?»: certo, Steven J. Dick (ma, perché no, anche «Spazio 1999»).
A proposito di oggetti non identificati e incontri ravvicinati di un certo tipo, va segnalata un’arguta considerazione del parlamentare della Lega, Mario Borghezio: «Era ora che il tema dell’ufologia entrasse anche nella scuola. Una traccia che mette i nostri ragazzi di fronte ad interrogativi che hanno da molto tempo incuriosito e coinvolto non solo un numero rilevantissimo di appassionati della materia, ma anche moltissimi scienziati. Bene quindi ha fatto chi ha deciso di “sdoganare“ gli Ufo nell’esame di maturità». Parole grazie alle quali Borghezio non si sarà sicuramente «alienato» le simpatia di eventuali popoli extraterrestri.
Secondo i dati del ministero dell’Istruzione, la traccia più gettonata è stata quella del saggio breve di ambito socio-economico («La ricerca della felicità»), scelta dal 36,9% dei ragazzi. Al secondo posto (25,3%) il tema di ordine generale dedicato a «Scopi e usi della musica nella società contemporanea». Segue il saggio breve tecnico-scientifico «Siamo soli?» - semplicisticamente battezzato sulle chat come «il tema sugli Ufo» -, finito al terzo posto (19%). Soltanto il 9,2% degli studenti ha scelto il saggio breve di ambito artistico-letterario «Piacere e piaceri» e ancor meno (4,7%) i candidati che hanno affrontato l’analisi del testo della Prefazione de «La ricerca delle radici, antologia personale di Primo Levi». Il saggio breve storico-politico «Il ruolo dei giovani nella storia e nella politica. Parlano i leader» (il preferito dal ministro Mariastella Gelmini) è stato affrontato dal 4,3% dei candidati. Maglia nera per il tema storico sulle foibe, lo ha scelto appena lo 0,6%.
Chiudiamo alla grande con la «vibrata protesta» di Marco Grandinetti, portavoce nazionale della Federazione degli Studenti: «È inaccettabile presentare Mussolini come un esempio di partecipazione politica, accostando la sua figura a quella di Moro, Togliatti e Giovanni Paolo II...».


Per chi ha sbagliato, urge una punizione esemplare.

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