Le tariffe dei taxi tra Roma e l'aeropoto di Fiumicino (e viceversa) sono un autentico «tranello». Con il rischio, per tanti ignari passeggeri sbarcati in aeroporto dall'Italia e dall'estero, di pagare più del dovuto. La spinosa vicenda è oggetto di un'interrogazione al ministro del Turismo e al ministro delle Infrastrutture e Trasporti «per sapere se intendano intervenire, e con quali provvedimenti» per fare chiarezza sul costo dei taxi da Roma a Fiumicino. A presentarla, i senatori Donatella Poretti e Marco Perduca (Radicali-Pd).
«Una corsa in taxi dall'aeroporto di Fiumicino a Roma (entro le mura Aureliane) - spiegano i parlamentari - ha una tariffa comunale fissa che può variare da 40 a 60 euro, a seconda del Comune che rilascia la licenza al taxi: se rilasciata dal Comune di Roma la tariffa è 40 euro se, invece, è rilasciata dal Comune di Fiumicino la tariffa sale a 60 euro, il 50% in più. Situazione che pone in essere un vero e proprio tranello nei confronti dell'utenza che dovrebbe essere a conoscenza delle diverse tariffe al momento di salire su un taxi, dato che questi formano un'unica fila all'esterno dello scalo aeroportuale e si differenziano solo per le scritte sulla carrozzeria che indicano l'appartenenza all'uno o all'altro Comune». La situazione è «ancor più paradossale quando a dover usare il servizio è un turista straniero appena arrivato all'aeroporto intercontinentale».
Si tratta, di fatto, di una specie di roulette: perchè se al malcapitato in coda capita il taxi di Fiumicino, il costoi è maggiorato. É vero che, da regolamento, il cliente può scegliere la vettura: ma provatevi a farlo, e scoprirete la gamma di improperi cui possono far ricordo i tassisti.
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