Su internet il suo era un regolare allevamento di bulldog inglesi con capostiti dal pedigree altisonante e direttamente provenienti da Oltremanica. In realtà i cani - nove bulldog, di cui sei femmine e tre maschi - vivevano nel suo appartamento ringhiera di 90 metri quadrati in via Farini assieme a lui, alla sua compagna e a 14 gatti randagi in un vero e proprio allevamento clandestino. Segno distintivo: pessime condizioni igienico sanitarie che costringevano il miglior amico delluomo a non uscire mai di casa e ad arrancare per poter camminare su unghie lunghe 4-5 centimetri.
Per questo i carabinieri delle compagnie Sempione e Duomo, insieme alle guardie ecozoofile dellOipa (Organizzazione internazionale protezione animali), ai veterinari dellAsl e agli operatori dellUfficio tutela animali del Comune hanno fatto irruzione nellabitazione di Michele A. - 35enne, laureato e incensurato - e lo hanno denunciato per maltrattamento di animali.
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