La drammatica situazione tunisina, la questione Berbera e i diritti degli immigrati. Giusta solidarietà e tutto sacrosanto ma per i milanesi si annunciano disagi. «In tre giorni, da sabato 15 a lunedì 17 gennaio- spiega il vicesindaco Riccardo De Corato- a Milano si svolgeranno tre presidi che riguardano problematiche degli immigrati stranieri. E che dovranno necessariamente comportare limpiego di pattuglie della Polizia Locale, interventi sulla viabilità, anche se non si prevedono oceaniche adunate. Va bene che Milano è una città multietnica. Va bene che a Milano circa 1 straniero su 4 è africano (47 mila su 212 mila residenti). E che la componente afroasiatica (122.685 presenze)è cresciuta del 2154% negli ultimi 30 anni quando era rappresentata solo da 5442 soggetti (2983 asiatici, 2459 africani). Ma mi chiedo se lagenda dei problemi milanesi debba essere costantemente sintonizzata con quello che accade sullaltra sponda del Mediterraneo, dalla questione tunisina alle rivendicazioni berbere sulla Libia. Che avranno, per lamor del cielo, unindubbia dignità di attenzione. Ma che non so quanto possano interessare i milanesi».
In particolare il 15 gennaio dalla 10 alle 13 si effettuerà un presidio in piazza Cinque Giornate organizzato dallAssociazione Tunisini contro la violazione dei diritti umani. Un secondo presidio, dalle 17 alle 22, si svolgerà alle Colonne di San Lorenzo organizzato dallAssociazione immigrati autorganizzati. Infine il 17, dalla 9 alle 12, lAssociazione culturale berbera effettuerà un sit-in in piazza Diaz a favore della liberazione di connazionali arrestati in Libia.
«Mi auguro - sottolinea De Corato - che Milano non debba farsi carico orapure delle problematiche del Maghreb. Perché già paga dazio con i clandestini, 50 mila a Milano, di cui circa un terzo secondo lIsmu arriva dallAfrica (15 mila era la stima nel 2008). Soggetti che incidono fortemente sulla sicurezza di Milano.
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