Cè un impegno che Aler ha messo nero su bianco: è quello per i 14mila milanesi che hanno tutti il diritto ad avere una casa popolare e che, quindi, hanno fatto regolare richiesta. «A loro va data risposta concreta e in tempi certi», dice Luciano Niero, presidente dellazienda Lombardia di edilizia residenziale.
«Risposta concreta e tempi certi» che il numero uno di viale Romagna declina con gli strumenti: «Innanzitutto, grazie allapertura costante dei bandi per accedere agli alloggi pubblici, siamo in grado di misurare in tempo reale lo stato di bisogno delle famiglie e, quindi, intervenire nelle situazioni più difficili». Come dire: «Accanto al censimento della domanda, cè un piano per soddisfare il bisogno di case». E, poi, aggiunge il presidente Niero, «anche con il nuovo regolamento regionale, siamo in condizione di valutare tra le situazioni, quelle più sensibili dal punto di vista economico e sociale».
Ma, attenzione, nelle case Aler cè una piaga, quella delle occupazioni abusive che alimentano delinquenza e degrado. Su cinquantamila e più alloggi dellex Iacp, sono 2.990 quelli occupati abusivamente e trecento - dallinizio dellanno a oggi - i tentativi sventati di occupazione. Risultato, questultimo, reso possibile non solo dallintervento delle forze dellordine ma anche dalla collaborazione dei comitati di quartieri. «Liberare gli alloggi occupati non serve solo a restituire una casa popolare a chi ne ha diritto ma serve anche a contrastare occupazioni abusive. Condizione essenziale per avviare il risanamento di quartieri come San Siro, Molise-Calvairate, Stadera, Mazzini, Spaventa e Ponte Lambro che, talvolta, non offrono più condizioni residenziali accettabili».
Già, servono appartamenti più grandi, servizi igienici adeguati, spazi verdi e pure ascensori per gli anziani che, numerosi, abitano le case Aler. «Lo strumento di riqualificazione sono i contratti di quartiere. Sono già stati stanziati 350 milioni di euro per la riqualificazione urbana, per la riqualificazione degli edifici con adeguamento impiantistico-tecnologico e per le opere di manutenzione ordinaria e straordinaria», spiega Niero.
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