Il tribunale di Dubai: «Si può divorziare con un Sms alla moglie»

da Abu Dhabi

Il marito può divorziare via sms oppure con una e-mail?
È l'ultima frontiera che il mondo islamico sta affrontando in questi giorni in una polemica sulla validità legale di tale pratica; la polemica è stata lanciata ieri in prima pagina dal quotidiano di Abu Dhabi Al Ittihad. Il dibattito è nato da una sentenza giudiziaria del tribunale di Dubai, che ha obbligato una cittadina al pagamento di una pena pecuniaria per avere offeso, via sms, una persona.
Secondo molti, il riconoscimento legale dei messaggini preannuncia il rigetto del ricorso di alcune mogli, che contestano in giustizia il «divorzio» proclamato dai consorti solo attraverso un sms giunto dal telefonino del marito.
La centenaria tradizione stabilita dalla Shariah islamica autorizza l'uomo a divorziare dalla moglie con una semplice dichiarazione di ripudio della consorte, fatta di fronte a due testimoni.
Di fronte all'irrompere della tecnologia, gli esperti si interrogano. «Accogliere un'istanza di divorzio via messaggini sms, è possibile solo se si realizzano quattro condizioni», afferma il giudice Abdul Salam Darwish, del Tribunale di Dubai, interpellato da Al Ittihad.
Le condizioni sarebbero: «Che il messaggio sia trasmesso dal cellulare del marito, che la moglie riceva effettivamente il messaggio sul proprio telefonino, che il contenuto del messaggio stesso sia chiaro ed inequivocabile».
La quarta condizione offre però all'uomo la possibilità di recedere dalla propria decisione esigendo che in seguito «l'uomo confermi la propria volontà e determinazione di divorziare dalla propria consorte».


Vari esperti ritengono indispensabile la conferma «a posteriori» della volontà di abbandonare la moglie e trovano necessario che «il giudice dia più di una possibilità al marito di ripensare a quanto ha scritto sull'sms, prima di effettuare il giuramento», previsto dalla Shariah islamica per decretare legalmente il divorzio.

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