Nello sfascio strutturale del palazzo di Giustizia ci deve pur essere un santo protettore, se è vero che - ancora - nessuno si è fatto del male. Un anno fa, una lastra di marmo di qualche decina di chili che si stacca da una parete e precipita in terra. La scorsa settimana, un controsoffitto negli uffici del terzo piano del tribunale. Ieri, la lastra di un lampadario. Caduta in terra e frantumatosi in mille pezzi. Fortunatamente, allora di pranzo. Quando latrio era pressoché deserto. Solo un botto, i cocci sparpagliati, la paura dei pochi presenti e lennesima denuncia dei sindacati: «Palazzo di giustizia è del tutto fuori norma».
Lincidente è avvenuto intorno alle 13. Un pesante vetro - un grosso coprilampada appeso a una parete - cede. Forse, uneredità della manutenzione (pulitura e fissaggio) a cui i lampadari sono stati sottoposti nelle scorse settimane. A quellora, per fortuna, in tribunale cè poca gente. E il crollo si risolve senza fare feriti. Nel pomeriggio di ieri, ad ogni modo, sono iniziati i sopralluoghi dei tecnici per verificare la tenuta delle altre lastre di vetro.
Ma è lennesimo episodio, e la sequenza preoccupa.
Tribunale a pezzi crolla anche un lampadario
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