In tribunale la rivolta degli impiegati, cori e bandiere contro Brunetta

«Non siamo fannulloni». Si sono riuniti nell’aula magna del Palazzo di giustizia. Erano - hanno detto gli organizzatori - in seicento. Una mattinata di protesta contro il ministro Brunetta, e contro i tagli alla giustizia. Poi, il presidio in strada. Così, ieri, hanno manifestato i dipendenti amministrativi del tribunale. Che hanno denunciato «carichi di lavoro sempre più in aumento, la riduzione del personale e la campagna denigratoria del ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta». Una «campagna» a cui il personale amministrativo risponde con l’intenzione di «denunciare collettivamente, per diffamazione, il ministro».
Brunetta, insistono, «ha svilito il ruolo del pubblico impiego mettendone ignobilmente alla berlina il personale che invece da anni con sacrifici e abnegazione cerca di garantire nonostante le innumerevoli carenze il servizio al cittadino, che è l’obiettivo centrale del servizio della giustizia». Ai dipendenti del tribunale è arrivata anche la solidarietà del presidente Anm della Lombardia, Claudio Gittardi. Il magistrato ha ricordato che «le carenze di organico che si sono verificate negli ultimi anni e che avverranno anche in futuro ha effetti sull’efficacia del lavoro di ogni ufficio».

Ancora, Gittardi ha ricordato come nel ’92 i dipendenti amministrativi erano 52.700, mentre ora sono scesi a 41.260, con una decurtazione del 20 per cento. Nel 2009 vi sarà inoltre il blocco del turnover. Una prospettiva - conclude il pm - che non fa ben sperare.

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