Troppi autisti nei seggi: bus e tram a singhiozzo

Quella di ieri è stata una giornata caratterizzata dalle lunghe attese. Non soltanto nei comitati elettorali per la ritardata diffusione delle proiezioni elettorali sui voti scrutinati nei seggi, ma anche (e soprattutto) nelle strade della capitale, per chi ha avuto la sfortuna di dover utilizzare i mezzi di trasporto pubblico.
«A quanto pare, ieri, in occasione del lunedì elettorale, i mezzi pubblici della capitale avrebbero circolato in base agli orari adottati nei giorni prefestivi, come il sabato. Tutti: bus e tram, a eccezione di una manciata di linee, tra le 15 e le 20». A sostenerlo è il capogruppo della Lista Storace in Consiglio regionale Fabio Desideri, secondo il quale «sembrerebbe che tantissimi conducenti siano stati impegnati nei seggi elettorali in qualità di presidenti, segretari e rappresentanti di lista».
«Del resto lo stesso presidente di Trambus - rivela ancora Desideri - ha indicato in 1.034 gli autisti impegnati in attività legate alle elezioni. Visto che il Comune ha pubblicizzato proprio ieri il varo della terza fase del Piano di potenziamento dei mezzi pubblici, ci chiediamo perché non siano stati diffusi eventuali dati relativi al taglio dei bus in circolazione».
«Se i tagli al servizio risultassero veri, e le bocche cucite delle aziende capitoline che si occupano di trasporti ci appaiono come un silenzio-assenso, sarebbe grave, perché - ha spiegato il capogruppo della Lista Storace alla Pisana - tutto ciò metterebbe in evidenza, a essere ottimisti, una mancanza di programmazione».
«Non solo. Tarare gli orari dei bus e i relativi tempi di percorrenza sul sabato, quindi su un giorno non lavorativo durante il quale c’è meno traffico - ha concluso Desideri - porterebbe come risultato di avere meno vetture in circolazione con il rischio, tra l’altro, che si presentino costantemente in ritardo alle fermate».
Intanto, sul fronte della metropolitana sembra in arrivo una nuova grana, dopo i guasti a ripetizione sulla linea A.

L’ispettorato al Lavoro, su richiesta di alcuni dipendenti di Met. Ro., avrebbero accertato una serie di irregolarità in materia di sicurezza dei luoghi di lavoro, interessando la Procura di Roma e intimando di effettuare i necessari lavori di adeguamento entro 30 giorni.

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