Cronache

Troppi comfort, la casa per anziani non apre

Troppi comfort, la casa per anziani non apre

La «colpa» dei due imprenditori è stata quella di aver predisposto troppi comfort e servizi per gli anziani che sarebbero dovuti entrare nella nuova «Comunità alloggio», per dirla in termini tecnici. Il Comune, per questo, ha negato il permesso all’apertura perché - hanno spiegato i tecnici - la struttura con questi servizi aggiuntivi dà l’impressione di essere destinata ad accogliere anziani non autosufficienti. E in questo caso si passa di categoria, servono altri tipi di permessi, la pratica, insomma, deve ricominciare da capo.
Peccato però che ai proprietari della struttura non interessi aprire una Residenza protetta (altro termine tecnico) per anziani non autosufficienti. «Ora tutto è pronto, abbiamo chiesto a quattro persone di rendersi disponibili per iniziare a lavorare già da gennaio, ci sono tre anziani decisi a trasferirsi nella nuova struttura. Con il “no” del Comune l’apertura slitta, speriamo solo di pochi giorni» continua l’imprenditore.
Gli uffici del Comune, sia chiaro, hanno agito rispettando le leggi scrupolosamente. «Il problema sono proprio le leggi, a Genova e in tutta la Liguria non ci sono posti per gli anziani che non possono vivere soli e chi vuole aprire una Comunità alloggio si scontra con una burocrazia enorme. In una struttura come la nostra (per anziani autosufficienti) la retta è più bassa rispetto alla Residenza protetta (dedicata ai non autosufficienti) e questo è un vantaggio anche le famiglie. Senza contare il fatto che, rendendo difficili le aperture, si bloccano anche nuove assunzioni».
Il problema, quindi, va al di là del permesso negato in un primo tempo dal Comune. «Chi opera in questo settore lo sa, i limiti e le cose contro cui combattere sono molti. Pensiamo solo alla distinzione tra ospite auto sufficiente o non autosufficiente. A deciderlo è un medico che assegna alla persona un indice, un numero, che però è soggetto in alcuni casi a variazioni legate allo stato di salute. Se viene decretato che l’ospite in quel momento non è auto sufficiente non può rimare in una Comunità alloggio, anche se lì si è sempre trovato bene ed è sempre stato assistito nel migliore dei modi.

Questo crea dei problemi alla struttura ma soprattutto a lui e alla famiglia».

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