Troppo caldo, pochi figli È luglio il mese meno fertile dell’anno

Il record per la fecondità è in dicembre, intorno a Natale

Eleonora Barbieri

Luglio è il mese delle coppie e dell’amore, ma non dei figli: è infatti il mese dell’anno meno «fecondo», in cui è concepito il minor numero di bambini. Lo rivela uno studio del Centro Artes di Torino, specializzato nella diagnosi e nel trattamento della sterilità di coppia. Gli esperti dell’istituto hanno incrociato i dati dell’Istat sulle nascite in Italia dal 2003 al 2005 con quelli relativi ai propri concepimenti e hanno scoperto che il mese appena cominciato è uno dei peggiori per chi vuole concepire un bambino, secondo soltanto a maggio, che detiene il record negativo di fertilità.
Complici le vacanze e il clima estivo, nel mese di luglio si fa tanto sesso, ma è proprio in questi giorni che si conta il minor numero di concepimenti. Una notizia che, forse, rassicurerà chi teme le conseguenze di qualche scappatella durante le ferie, un po’ meno le coppie alla ricerca di un bebè. Secondo gli esperti, i fattori che influenzano la scarsa fecondità riscontrata in questo periodo dell’anno sono soprattutto due: lo stress accumulato durante l’anno (e magari ancora da scaricare, se le vacanze cominciano in agosto) e il caldo, uno dei maggiori nemici della fertilità maschile.
Gli specialisti di Artes hanno considerato i mesi in cui si è registrato il maggior numero di nascite e hanno constatato che il picco di concepimenti si ha in inverno, più o meno intorno a Natale e Capodanno, con conseguenti parti a fine estate. All’altro estremo della «classifica», i mesi meno fertili sono invece maggio e luglio. L’influsso negativo esercitato dal clima troppo caldo risparmia però il mese di agosto, sicuramente non «fresco» ma favorevole ai concepimenti, tanto da posizionarsi al sesto posto: secondo gli esperti, infatti, la condizione di relax generalizzata rende le coppie più disponibili all’attività sessuale e la maggiore frequenza di rapporti riesce a sconfiggere anche l’effetto anti-fertilità del caldo. I dati mostrano come i mesi in cui nascono in Italia più figli siano quelli che vanno da luglio a ottobre, quindi, dal punto di vista della fertilità, questo significa che è durante la stagione fredda, da ottobre a dicembre, che si concepisce di più, con un picco a dicembre. Il mese più fecondo è infatti l’ultimo dell’anno: la media dei bambini nati in Italia nove mesi dopo, in settembre, negli ultimi tre anni è di 51.202, il dato più elevato. Nella classifica dei mesi ideali per il concepimento seguono altri mesi freddi come gennaio (49.453 i nati a ottobre), ottobre (48.797 i nati a luglio) e novembre (48.020 i nati ad agosto). Negli ultimi tre anni, invece la media dei bambini nati a febbraio, e quindi concepiti a maggio, è di 40.927, mentre la media dei nati ad aprile (e quindi concepiti a luglio) è di poco superiore: 41.758. Si tratta dei valori minimi registrati, in entrambi i casi pari a circa l’11% in meno rispetto alla media. Anche giugno resta staccato di qualche migliaio di bambini rispetto ai mesi più fertili: a marzo, in media si hanno infatti 45.796 nascite.
«Con l’aumento della temperatura - ha spiegato Alessandro Di Gregorio, direttore del Centro Artes - diminuisce la concentrazione degli spermatozoi, peggiorando il liquido seminale maschile. Considerata l’alta incidenza di varicoceli nella popolazione maschile, anche un aumento di pochi gradi è sufficiente a diminuire la qualità del liquido seminale e alterare la fertilità. Se a questo aggiungiamo una condizione di stress legata alla stanchezza accumulata nei mesi invernali e non ancora smaltita, il gioco è presto fatto».

La regola conosce però un’eccezione, il mese di agosto: i milioni di italiani in ferie si dedicano molto di più all’amore e alla propria metà e i risultati si vedono poi a maggio, che conta su una media di 46.423 nuovi bebè.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica