Trovare casa in città è sempre più caro

A Genova i maggiori incrementi del costo degli alloggi a livello nazionale: +15,5%

Trovare casa in città è sempre più caro

Pessime notizie per il mercato immobiliare, e in modo particolare quello genovese: secondo l’Istat infatti il costo della costruzione di un fabbricato residenziale nel primo trimestre del 2005 è aumentato dell'1,3 per cento rispetto al trimestre precedente e del 4,9 per cento, se si guarda allo stesso periodo dell'anno scorso.
Evitando di parlare sotto forma di numeri-indice, si può affermare che in sequenza a partire da gennaio le variazioni sono state del +0,3 per cento, del +0,7, fino ad arrivare al +1,2 per cento di marzo. Ma c’è da mettersi le mani nei capelli se si confrontano i dati con quelli del 2004: sempre a partire da gennaio gli aumenti sono stati pari al +4,7 per cento, al +4,6 per cento, con un lieve calo dei costi, che poi sono schizzati alle stelle nel mese di marzo, raggiungendo la variazione percentuale record del +5,5. Questi aumenti sono da imputare a diversi fattori, tutti accuratamente analizzati dall’Istituto nazionale di statistica, che vanno dalle modifiche verso l’alto dei materiali a quelli del trasporto: il sei per cento per la manodopera, oltre il quattro per i materiali, e 3,6 per cento per quanto riguarda trasporti e noli, rispetto allo stesso periodo del 2004.
Fra le città, tutte duramente colpite da queste variazioni non indifferenti, spetta a Genova un triste primato: se confrontati con gli stessi mesi dell’anno precedente, gennaio, febbraio e marzo 2005 hanno comportato per il capoluogo ligure un aumento complessivo pari al 15,5 per cento. Campobasso lo segue a ruota, ma con una percentuale già di molto inferiore, «solo» l’8,2; e per chi pensa che Milano sia uno degli agglomerati urbani più colpiti, c’è una buona notizia, visto che la variazione si è assestata intorno al 6 per cento.
Potenza, Catanzaro, Venezia, Palermo, Trieste, Trento e Firenze hanno un percentuale di variazione compresa fra il 5,1 di Potenza e il 5,8 per cento del capoluogo toscano; altrove va anche meglio, come ad esempio a Bari e Cagliari, le quali oscillano intorno a percentuali inferiori al 5, insieme a Torino e Roma. Non si sfiora neppure il quattro per cento ad Ancona, Perugia e L’Aquila, mentre le città che se la passano decisamente meglio sono Bolzano, Napoli e Bologna, dove l’aumento dei costi è confinato al 2,3 punti percentuali.
Dunque costi nettamente più elevati un po’ ovunque, se non con le rare eccezioni di Napoli, Bologna e Bolzano. Ma per tutti i costruttori c’è una buona notizia, che almeno parzialmente può rasserenarli: in arrivo compensazioni per gli aumenti dei prezzi dell'acciaio e del rame determinate dall’incremento della domanda a livello mondiale, previste da un decreto firmato dal Ugo Martinat, braccio destro del ministro delle Infrastrutture e Trasporti Pietro Lunardi, attuando anche in questo campo la disciplina economica sull’esecuzione dei lavori pubblici.

Da questo punto di vista le aziende edili e i costruttori genovesi, e non solo, possono tirare un respiro di sollievo, cercando di rendere meno pesante l’aumento del quindici per cento e oltre, che però purtroppo sembra frutto di una tendenza destinata a durare.

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