Truffa sul gasolio per evadere l’Iva, sei arresti

La telefonata, ormai di un anno fa, era profetica. «Qui viene fuori un casino - discutono al cellulare due indagati -. Viene fuori un casino anche perché qui siamo soggetti alle verifiche della Guardia di finanza quasi tutti gli anni». E in effetti, il «casino» è scoppiato. False fatture su acquisto e ventida di gasolio per 16 milioni di euro, un vortice di società cartiere per sottrarsi all’imposizione fiscale, combustibile che finisce sul mercato a prezzi (troppo) concorrenziali. Così, ieri, è scattato il blitz del Nucleo di polizia tributaria della Gdf. In sei sono stati arrestati con l’accusa di aver per aver evaso l’Iva su oltre 14 milioni di litri di prodotti petroliferi commercializzati tra Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Una frode da oltre 3 milioni di euro, e 18 persone finite nel registro degli indagati.
L’indagine, coordinata dai pm Letizia Mannella e Sandro Raimondi, ruota attorno all’attività della «Delta Petroli srl», ditta bresciana specializzata nella distribuzione dei combustibili, e a cinque società (Formula X Italia srl, Essepi Srl, Kimoil srl, International trading srl e Ipi srl) intestate a prestanome - in un caso, a un ottantenne - e fatte passare per esportatrici di gasolio, e amministrate dagli arrestati. In realtà, erano «cartiere». In altre parole, società fittizie che acquistavano i prodotti petroliferi senza Iva, per poi riscuotere l’imposta nel successivo passaggio di vendita. Quella stessa evasione di imposta, poi, veniva distribuita tra i membri dell’associazione. Denaro sottratto all’erario, che finiva nelle loro tasche. Attraverso uno schema complesso, ma estremanete efficace. Gli arrestati, scrive il giudice per le indagini preliminari fabrizio D’Arcangelo nelle 70 pagine di ordinanza di custodica cautelare, «hanno dimostrato nei fatti per cui si procede un’indubbia abilità e un’elevata professioanlità nel realizzare sistematiche negoziazioni di idrocarburi in regime di evasione di imposta, ricorrendo a un’articolata trama di conti correnti, di effetti cambiati e all’interposizione di alcuni schermi societari privi di reale struttura».

Poi, in alcuni casi, la documentazione veniva distrutta, così da rendere più complessa la ricostruzione dei passaggi tra la ditta di distribuzuine del gasolio e le società di intermediazione.
Uno degli arrestati, infine, è una vecchia conoscenza delle Fiamme gialle. Anni fa, era finito in manette per una frode simile, ma nel campo dei prodotti elettronici.

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