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Chi è Fabio Fazio e perché ha lasciato la Rai

Lo storico conduttore televisivo dice addio alla tv pubblica. Dal debutto come imitatore agli anni di Che tempo che fa: così il suo percorso in Rai è arrivato al capolinea

Chi è Fabio Fazio e perché ha lasciato la Rai

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L'avventura di Fabio Fazio nella tv pubblica è arrivata al capolinea. Nel pomeriggio di ieri è stata confermata la notizia dell'addio alla Rai: lo storico conduttore, grazie all'accordo trovato che prevede la durata di quattro anni, debutterà sul canale Nove già dal prossimo autunno. Un clamoroso arrivo per Warner Bros. Discovery in vista della prossima stagione televisiva. Il volto noto della tv ha una storia navigata nella galassia Rai. Dal debutto come imitatore agli anni di Che tempo che fa: così il suo percorso nella tv pubblica è giunto al termine.

Chi è Fabio Fazio: il debutto

Fabio Fazio, nato a Savona il 30 novembre 1964, consegue la maturità al Liceo classico "Gabriello Chiabrera" di Savona nel 1983 e successivamente ottiene la laurea in Lettere e Filosofia all'Università di Genova: per l'occasione propone una tesi incentrata sugli elementi letterari nei testi dei cantautori italiani.

L'esordio in radio arriva nel 1982 dove, nel corso del programma Rai dal titolo Black out, ricopre la veste di imitatore. Da lì inizia la propria lunga ascesa, anche se in pochi immaginano o ipotizzano la carriera che si costruirà negli anni futuri. Il debutto in tv si compie al fianco di due donne: nel 1983 con Raffaella Carrà (in una puntata di Pronto Raffaella) e sempre nello stesso anno a Loretta Goggi in quiz, la trasmissione della cantante romana.

Con il passare del tempo arriva alla conduzione - tra gli altri programmi - di Estate Disco 1986, Jeans, Improvvisando, Forza Italia, Fate il vostro gioco e Mai dire mai. Nella stagione 1990-1991 torna alla mente Mi manda Lubrano e nell'autunno del 1991 è su Rai 1 con Fantastico Bis. Il successo vero e proprio arriva nel 1993 con il varietà domenicale Quelli che il calcio, che gli permettere di mettere in mostra le sue doti di conduttore agli occhi del grande pubblico.

Il Festival di Sanremo

Nel 1997 prende il timone di Anima mia, che di fatto lo consacra e gli apre la porta al Festival di Sanremo per ben due anni consecutivi (nel 1999 e nel 2000). Nel 2013 e nel 2014 Fazio torna sul palco del Teatro Ariston per condurre la kermesse della canzone italiana. Negli anni non mancano polemiche legate ai cachet e più di qualcuno denuncia quelle che, a proprio modo di vedere, rappresentano delle "interferenze politiche" durante le serate.

Gli anni di Che tempo che fa

A partire dal 2003 presenta Che tempo che fa, un talk-show di approfondimento che prevede interviste a ospiti in studio e interventi comici e satirici. Nella sua avventura intervista alcuni dei più importanti protagonisti internazionali di diversi ambiti (ad esempio Bill Gates, Tony Blair, Barack Obama, Emmanuel Macron e Papa Francesco).

Quello tra Fabio Fazio e Luciana Littizzetto è uno storico sodalizio, tra i binomi artistici più lunghi nella televisione italiana. La comica nel 2005 è ospite fissa di Che tempo che fa; inoltre accompagna il conduttore nelle edizioni del Festival di Sanremo 2013 e 2014.

Perché ha lasciato la Rai

Nelle scorse ore il gruppo ha reso ufficiale l'approdo di Fazio e Littizzetto nel mondo Warner Bros. Discovery. Nelle prossime settimane verranno annunciati i progetti che vedranno coinvolto il conduttore, a cui sarà affidato un ruolo tutt'altro che di secondo piano. L'addio alla Rai arriva prima del cambio al vertice di viale Mazzini: a stretto giro, in seguito alle dimissioni di Carlo Fuortes, si dovrà procedere alla nomina di un nuovo amministratore delegato.

Il mancato rinnovo del contratto in scadenza si è rivelato fondamentale. Così come è stato di rilievo l'addio di Fuortes, che ha deciso di rassegnare le dimissioni dopo aver preso atto del fatto che "non ci sono più le condizioni" per portare avanti il lavoro di amministratore delegato. Come riportato dal Corriere della Sera, "nessuno si è fatto vivo con Fazio" da quando il potere dell'ad ha iniziato a traballare.

Da qui le dovute conseguenze.

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