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Così si parla di morti sul lavoro

"Raccontiamo le braccia e le mani che ogni giorno costruiscono l'Italia"

Così si parla di morti sul lavoro
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Non è facile affrontare un tema come quello delle morti sul lavoro in una serie tv. Si rischia di scadere nella retorica o di allontanare il pubblico desideroso di argomenti più leggeri. Ma regista (Paola Randi), cast e produttori di L'altro ispettore, da martedì su Rai 1, sembrano esserci riusciti mischiando casi di cronaca realmente accaduti, racconto familiare e anche un pizzico di ironia. L'altro ispettore, quello senza pistola, che cerca di capire perché e per responsabilità di chi avvengono gli incidenti con empatia, ponendosi delle domande, è interpretato da Alessio Vassallo nella parte di Domenico Dodaro, a sua volta figlio di un morto in un incidente. «Raccontiamo le braccia e le mani che ogni giorno costruiscono l'Italia - dice l'attore - la sofferenza di chi rimane ferito sul lavoro e il dolore dei familiari dei morti. Abbiamo girato dentro le cave e le fabbriche parlando con gli operai che si sono prestati anche a fare le comparse e da loro abbiamo imparato tanto».

Insomma questi sei episodi girati a Lucca, ispirati ai libri scritti da Pasquale Sgrò che è stato ispettore del lavoro, danno il senso di quello che dovrebbe essere servizio pubblico, come dice la produttrice Gloria Giorgianni, un racconto che unisce intrattenimento e senso sociale. Nel cast anche Cesare Bocci, nel ruolo di un sopravvissuto a un incidente rimasto in sedia a rotelle e Francesca Inaudi in quello di una pm.

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