
Sinistra mediatica e critica legittima sono due parole che non suonano bene se pronunciate insieme. L’ultima puntata di Piazza Pulita, il programma di approfondimento condotto da Corrado Formigli, è l’esempio perfetto per capire l’ideologia che alberga a sinistra. Il giornalista Michele Serra, in un mix tra accuse personali e attacchi politici, prima si è scagliato contro l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni, colpevole di “non riconoscere il razzismo”. Poi, a stretto giro, ha fatto lo spot per il prossimo referendum di inizio giugno.
"In questa occasione voterò con particolare convinzione il referendum che facilita e semplifica la cittadinanza agli stranieri", ha esordito incalzato dalle domande del conduttore. Insomma, per quanto riguarda il voto dell’8 e 9 giugno, la firma progressista ha le idee ben chiare. "Visto che la destra è così forte ideologicamente e insiste su una idea id nazione su basi etniche, la nazione è il luogo in cui una razza si ricompatta, ecco noi dovremmo insistere ideologicamente sul concetto di nazione come concittadinanza, convivenza tra persone diverse", ha continuato il suo ragionamento facendo trapelare quello che veramente pensa degli elettori di centrodestra. "Condivido pienamente l'importanza, tra l'altro, di questo referendum - lo appoggia Formigli -. Anche gli altri, ma questo è un referendum su cui si misura un principio di civiltà occidentale che va difeso”.
Ma non è finita qua. Dopo gli attacchi velati alla destra, Serra passa direttamente al presidente del Consiglio e al governo che presiede.
"Una parte della politica non ha gli anticorpi per riconoscere il razzismo", spara senza alcun tipo di freno. Una dichiarazione gravissima sulla quale il conduttore della trasmissione su La7 ha deciso di non soffermarsi più di tanto.