Ucciso in casa, si segue la pista gay

ARCIGAY L’associazione teme si sia trattato di un altro delitto a sfondo omofobo: «A Roma 40 omosessuali uccisi in 10 anni»

Ucciso in casa, si segue la pista gay

Gli investigatori che lavorano al caso del bancario di 59 anni, Roberto Norrito, trovato morto martedì notte nel suo appartamento, in via Taranto, a San Giovanni, con il cranio fracassato e indosso slip e canottiera, sembrano prediligere la pista gay, sebbene ancora non si escludono altre ipotesi, fra cui quella di un incidente domestico. Per fare luce sulla vicenda si continua a scavare nella vita privata dell’uomo.
Una persona tranquilla, riservata, che viveva con serenità la propria omosessualità, questo hanno detto di lui i suoi dirimpettai. Uno che si faceva gli affari suoi, insomma. Il gestore della trattoria sotto casa della vittima ha anche aggiunto che Roberto Norrito era solito cenare da lui, e che in più di un’occasione lo ha visto rincasare con ragazzi giovani, spesso stranieri, a volte dall’aspetto poco raccomandabile. «È mio nipote», era solito rispondere a chi gli chiedeva delucidazioni. E la gente non insisteva oltre con le domande.
Dinamica e movente restano tutte da chiarire. Gli operatori del 118 intervenuti sul luogo hanno trovato l’appartamento sottosopra. Scomparsi, assieme al cellulare e al portafogli, alcuni effetti personali della vittima. Quanto all’arma del delitto, stando ai primi rilievi effettuati all’interno dell’abitazione, dovrebbe essere un tronco di legno usato per accendere il cammino. Dalle testimonianze raccolte nello stabile è emerso poi che un uomo di circa 30 anni, di corporatura robusta, sarebbe stato visto uscire di corsa dall’appartamento. Una rivelazione che ha spinto la polizia a visionare le registrazioni fatte dalle telecamere sparse nella zona, nella speranza che almeno una di queste abbia ripreso l’omicida in fuga.
Nel frattempo il medico legale ha disposto l’autopsia sul cadavere. Soltanto così si potrà accantonare definitivamente l’ipotesi di un incidente, e accertare che il cinquantenne sia stato effettivamente colpito alla testa con un corpo contundente. Dal ventaglio delle ipotesi, finora, pare sia stata esclusa solo la rapina. L’Arcigay, dal canto suo, teme si sia trattato di un delitto a sfondo omofobo: «Negli ultimi dieci anni ci sono stati nella Capitale più di 40 omicidi di omosessuali, un record in Italia».
I vicini del banchiere, infine, hanno confermato alla polizia che Norrito avrebbe chiesto aiuto. L’uomo, infatti, avrebbe bussato alla porta di una sua vicina che però non gli ha aperto. Forse per paura.

Sarebbe stata lei a chiamare in seguito un altro condomino per avvertirlo che stava accadendo qualcosa di strano. Quest’ultimo, notato che la porta dell’appartamento della vittima era spalancata, non ha esitato a contattare il 113.

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