Come uniche compagne di vita, poesia e musica

Come uniche compagne di vita, poesia e musica

Parole e suoni si confondono in Anna dei pianoforti. Gli esperti lo definiscono un «melologo», per i profani un racconto in musica in cui voce e pianoforte interagiscono insieme.
La voce è quella di una delle attrici che hanno fatto la storia del teatro italiano, Anna Proclemer; le mani sul pianoforte, invece, sono quelle di Antonio Sardi De Letto, pianista di fama internazionale.
Milano ospiterà questi due artisti martedì 4 settembre sul palco del Teatro di Verdura durante la stagione 2007 della rassegna «Libri in scena». L’appuntamento con il pubblico è alle ore 21 e l’ingresso è libero fino a esaurimento dei posti.
L’Anna del titolo è una nubile cinquantenne che soffre di solitudine. Per vincere la tristezza si affida al pianoforte, unico compagno affidabile della sua vita. Per i tasti bianchi Anna ha quasi un’ossessione, seduta al piano continua ad eseguire le arie del Don Giovanni di Mozart. Non si stufa mai di ripeterle, quasi fosse un modo per esorcizzare la dolorosa solitudine della sua vita.
«Sono felice - rivela l’attrice - sto vivendo da mesi con un grande scrittore, Alberto Savinio». È lui l’autore dei tre racconti che hanno come filo conduttore l’amore per la musica. Pittore, scrittore e musicista Alberto Savinio è nato ad Atene nel 1891 da genitori di origine italiana. Ha scelto uno pseudonimo per nascondere la sua vera identità, il suo vero nome, infatti, è Andrea De Chirico e, come il fratello Giorgio di tre anni più grande, ha studiato in Grecia e solo successivamente si è trasferito in Italia, dopo un periodo in Germania e in Francia. Se Giorgio preferì dedicarsi alla pittura Andrea, pur essendo un artista a tutto campo, scelse la musica.
In Anna dei pianoforti i testi di Savinio si fondono con musiche di Chopin, Liszt, Mozart, Bach e dell’autore stesso. «I tre racconti che presentiamo - spiega la Proclemer - sono intessuti di musica. Ciascuno di essi ha come protagonista un pianoforte». Un’unica eccezione nel secondo racconto. «Qui il protagonista non è un pianoforte - continua l’attrice - ma una “pianessa”, cioè un pianoforte femmina che dà alla luce una nidiata di pianofortini, in casa della patetica zia Fufù».
Nonostante l’età, Anna Proclemer si rivela un’attrice moderna e sempre più brava.

Porta in scena tutta la sua esperienza maturata nei Teatri Stabili di Milano e Roma e con le Compagnie private di Vittorio Gassman e Giorgio Albertazzi. «Poesia e musica. Parole scritte e musica. Oggi - ammette - questo è il solo teatro che mi appassiona».

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