Unicredit-Capitalia: firmato l'atto di fusione

L'atto siglato nella cornice simbolica di piazza Affari a Milano presenti Alessandro Profumo e Cesare Geronzi. La fusione sarà operativa dal primo ottobre. L’ad di Unicredit, Profumo, ha confermato che il piano industriale arriverà nella prima parte del 2008. Geronzi: "Ora il sistema bancario è più forte"

Unicredit-Capitalia:  
firmato l'atto di fusione

Milano - Poco dopo le 10.30 è stato firmato l’atto di fusione tra Unicredit e Capitalia, fusione che sarà efficace a partire dal prossimo 1° ottobre. L’atto è stato siglato nella cornice simbolica di piazza Affari alla presenza del notaio Piergaetano Marchetti. Presenti i vertici dei due istituti: Cesare Geronzi, all’ultimo giorno alla presidenza dell’istituto capitolino, Dieter Rampl, presidente di Unicredit, Alessandro Profumo, amministratore delegato di piazza Cordusio, Paolo Fiorentino, ad di Capitalia. Presenti anche le prime linea dei dirigenti di entrambi gli istituti di credito.

Geronzi: "Ora il sistema bancario è più forte" Sono del presidente Cesare Geronzi le primissime dichiarazioni dopo la firma dell’atto di fusione tra Unicredit e Capitalia e il brindisi con l’italianissimo spumante Franciacorta: «Questa fusione è importante», ha detto l’uscente presidente dell’istituto capitolino a Palazzo Mezzanotte. L’operazione «perfeziona la ristrutturazione del sistema bancario italiano, lo consolida e lo rende molto più forte nei confronti dei concorrenti internazionali. Soprattutto è un’operazione che ci rende orgogliosi perchè l’abbiamo immaginata il quattro maggio scorso e in quella data stabilimmo che si sarebbe dovuta concludere entro settembre e ci siamo riusciti con i nostri metodi e con un grande risultato dovuto anche ai rapporti amichevoli sia con Profumo che con Dieter Rampl». Geronzi coglie l’occasiome per spiegare che a Milano si trova «benissimo». Tanto da andare alla prima della Scala, gli chiedono? «E perché no? Per me sarà un esordio bellissimo anche perchè amo molto la musica e questo è il suo tempio».
Ma cosa resta adesso di Capitalia? Domanda che Geronzi lascia a Profumo: «è lui ormai che deve rispondere». E l’amministratore delegato di Unicredit non si lascia pregare: di Capitalia «rimangono 28.000 colleghi importantissimi, milioni di clienti, rimane il fortissimo radicamento nei territori in cui Capitalia ha sempre operato. Rimane un patrimonio storico fondamentale che come in tutte le operazione che abbiamo fatto verrà realizzato».

Profumo: "Venderemo gli sportelli col massimo guadagmno" I tempi della cessione di 155-180 sportelli da parte del gruppo Unicredit «sono legati all’ottimizzazione del valore dell’asset». Così Alessandro Profumo risponde, a margine della firma dell’atto di fusione con Capitalia, sulla tempistica della cessione degli sportelli, necessaria per ottemperare alle disposizioni dell’Antitrust. Non sono ancora arrivate offerte, ha continuato l’ad: «Stiamo partendo con il processo, sappiamo che il mercato italiano è interessante per molti player.

È difficile che qualcuno manifesti interesse per qualcosa, non sapendo ancora quali sono gli sportelli che cederemo. Come in tutti i processi - ha concluso - faremo le cose nel migliore dei modi per valorizzare i nostri asset».

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