Universiadi, il sogno del Cus: una medaglia vent’anni dopo

Lenti, studente della Bicocca, in gara nello sci: «Vincere? Sarà davvero dura, ma su quella pista...»

La rincorsa a una medaglia dura da vent’anni. Erano i primi anni Ottanta quando Claudia Giordani e Daniela Zini, sciatrici del Cus Milano, il Centro universitario per lo sport, vincevano ori e argenti per l’Italia alle Universiadi, le Olimpiadi degli universitari. La sfida si ripete ogni due anni e stavolta sarà ospitata da Torino, sede degli ultimi Giochi invernali. Le speranze del Cus Milano sono riposte su un giovane sciatore, Giandomenico Lenti, studente di Economia alla Bicocca. Che assicura: «Sono pronto a farmi valere».
La lista dei convocati è attesa a giorni. Lenti ha vinto slalom gigante e superG agli ultimi campionati nazionali universitari. Nelle due specialità è dunque il campione italiano in carica. «Sarebbe giusto e logico averlo nella squadra italiana alle Universiadi», spiegano al Cus Milano. E lui scalpita: «Mi preparo da mesi, il gigante sarà a Bardonecchia, pare proprio sulla pista dove ho vinto il titolo e che mi piace molto».
Se tutto andrà secondo i piani, il Cus Milano avrà dunque un suo atleta alle Universiadi invernali. Non era successo a Innsbruck, nella precedente edizione. «Le Universiadi sono una manifestazione di altissimo livello - spiega il presidente del Cus Milano, Vincenzo Sabatini -. Per questo le convocazioni sono fatte dal Cusi (il centro a cui fanno capo i vari Cus italiani) in accordo con le federazioni, scegliendo gli atleti migliori». Che spesso sono tesserati con altre società e, soprattutto, non gareggiano nei campionati universitari.
Non è il caso di Lenti, piacentino che si divide tra Bormio (è un tesserato della società Alta Valtellina) e Milano, dove frequenta il secondo anno di Economia all’università Bicocca. Per il Cus Milano ha vinto i campionati italiani universitari e gare del circuito internazionale. Il rendimento all’università ne ha un po’ risentito («scio 220 giorni l’anno, non resta tanto tempo per studiare...»), ma si è conquistato sul campo un posto alle Universiadi. A Torino ci saranno atleti nel giro delle nazionali maggiori e con esperienze in coppa del mondo, ma Lenti non si scoraggia. «Vincere una medaglia? Sarei presuntuoso se partissi con questa idea - dice -. Voglio provarci, questo sì. Quando sei lì, può succedere di tutto, magari faccio una discesa perfetta». Al Cus Milano ci sperano, «può correre tutte le specialità» ricorda Lorenzo Foschi, cosa buona per la combinata. «È comunque importante portare un nostro atleta nella squadra italiana e farlo competere con i migliori del mondo - riprende Sabatini -. Nel nostro caso, possiamo dirlo, davvero l’importante è partecipare. E non si sa mai...».
Un assaggio dell’atmosfera olimpica si avrà giovedì 11 gennaio, quando la fiamma delle Universiadi sfilerà dall’Idroscalo (sede del Cus) al centro, dove l’ultimo dei dieci tedofori la consegnerà nelle mani del rettore della Statale, Enrico Decleva. La porteranno atleti e personaggi del mondo dello sport universitario, viaggiando su auto d’epoca.

Una «staffetta» tra 150 mezzi storici sta accompagnando la «fiamma del sapere» - questo il nome della torcia - da Catania all’ateneo di Torino, dove arriverà il 17 gennaio, un’ora prima delle cerimonia di inizio dei Giochi al PalaOlimpico.

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