«Università, aziende e ospedali: serve una rete per collaborare»

Il candidato della Cdl: «La città può diventare la capitale della scienza»

Roberto Bonizzi

«Milano ha le potenzialità per diventare nei prossimi anni capitale non solo europea, ma addirittura mondiale nel settore della scienza e della salute. Bisogna fare lavorare in rete le università, i centri di ricerca, gli ospedali, le aziende farmaceutiche. Mi prendo questo impegno». Letizia Moratti fa il punto sulla riforma universitaria e lancia una grande sfida per il futuro della città durante il convegno «Ricerca, università e impresa: il modello Milano», organizzato dall’associazione Chirone, che riunisce esperti lombardi nel campo medico e scientifico. «Il nostro obiettivo - spiega Patrizio Rigatti, direttore del dipartimento di Urologia del San Raffaele - è quello di unire trasversalmente competenze diverse e stimolare cambiamenti a livello nazionale».
Il professore focalizza l’attenzione sulle necessità del mondo universitario e scientifico milanese. «Milano è già il fiore all’occhiello italiano da questo punto di vista, è officina di lavoro e di proposte. Se possiamo individuare degli obiettivi suggerirei una maggiore meritocrazia, una competizione più forte tra gli atenei e l’internazionalizzazione. Anche una diversa allocazione dei fondi stanziati dal governo per le università, allocando maggiori risorse alle scuole più meritorie. Le nostre università devono smettere di essere fabbriche di dottori, ma dovrebbero impegnarsi maggiormente nella ricerca. Per fortuna queste linee di cambiamento si vedono nella riforma Moratti». La protagonista del nuovo corso dell’università spiega alla platea quanto è stato fatto, nel dettaglio.

«Con chiarezza - esordisce il candidato alla poltrona di Albertini a Palazzo Marino -. È stata un’operazione lunga e difficile. Abbiamo cercato di stroncare il sistema di baronie a favore della meritocrazia. Certo non si può dire che abbiamo completato il percorso, ma almeno l’abbiamo iniziato».

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