Mille diciottenni milanesi potranno presto sperimentare il vaccino contro il Papillomavirus, prima causa del tumore al collo dellutero, grazie a uno studio dellIstituto europeo di oncologia di Milano. Lo ha annunciato ieri il direttore scientifico dellIrccs Umberto Veronesi, in occasione dellannuale Ieo Day, dedicata questanno alla prevenzione e alla diagnosi precoce in campo oncologico.
«Vogliamo approfondire - ha spiegato lex ministro della Sanità - lefficacia protettiva del vaccino su donne già potenzialmente esposte al virus». Lo studio dello Ieo affiancherà il programma di salute pubblica del ministero della Salute, che da gennaio prevede la somministrazione gratuita del siero alle dodicenni. Unetà meno a rischio delle altre, considerato che il Papillomavirus si trasmette generalmente tramite i rapporti sessuali.
Nel mirino dei ricercatori dellistituto milanese ci sono invece le diciottenni, una categoria intermedia fra le dodicenni chiamate alla vaccinazione e le 25enni sottoposte a screening. «Si tratta - spiega Mario Sideri, direttore di Ginecologia preventiva allIeo - di una fascia di passaggio, che ci permetterà di raccogliere dei dati sulla prevalenza delle infezioni virali in questa età». Finora, ricorda lesperto, il primo siero anticancro della storia si poteva somministrare solo alle ragazze che non erano ancora entrate in contatto con uno di questi virus.
«Il nostro studio clinico - sottolinea Sideri - si baserà su un campione di popolazione reale. Per capire se questa importante arma di prevenzione potrà essere utile anche per chi ha già superato letà ideale di somministrazione». Il cancro al collo dellutero colpisce ogni anno, solo in Italia, circa 3.700 donne e ne uccide 1.880. «È una patologia che fa paura - prosegue lo specialista -.
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