«Vanno avanti solo quelli protetti dalle correnti»

«Vanno avanti solo quelli protetti dalle correnti»

RomaSalvatore Cantaro, sostituto procuratore generale presso la Corte d’appello di Roma, cosa l’ha spinta a presentare ricorso contro il Csm alla Corte europea dei diritti dell’uomo?
«Il fatto che dal 2005, nonostante il mio curriculum, gli incarichi ricoperti e i riconoscimenti ricevuti, continuo a essere scavalcato da colleghi con meno titoli di me soltanto perché non ho la protezione di alcuna corrente dell’Anm e del Csm. Il ricorso, per la precisione, è relativo alla domanda per un posto di procuratore aggiunto a Roma per il quale il Csm ha nominato un magistrato in possesso di anzianità e titoli professionali di gran lunga inferiori ai miei».
I suoi colleghi sono al corrente dell’iniziativa?
«Certo, li ho informati e molti, tranne quelli che si aspettano qualche beneficio dalle correnti, la condividono. Qualcuno, come Bruno, ha già presentato un ricorso analogo, altri sono pronti a farlo. Ho addirittura avviato la costituzione di un movimento, “Giustizia contro corrente”, che ha lo scopo di assicurare tutela anche sindacale ai magistrati, perché ora come ora il Csm e l’Anm sono la stessa cosa. E i lavoratori chi li tutela? Serve qualcuno che non sia legato al Consiglio superiore della magistratura. Anzi vorrei mettere a disposizione di chiunque voglia contattarmi il mio indirizzo e-mail: scantaro@gmail.com»
Sull’operato dei componenti del Csm vengono elevate da tempo critiche durissime...
«E da qualche anno la situazione è degenerata, basta vedere il numero dei procedimenti di fronte al Tar. Nel ricorso ho usato le parole pronunciate contro la politicizzazione della magistratura da ministri, illustri colleghi, deputati, componenti stessi del Csm e dal presidente Napolitano. Io non ce l’ho con il Csm, dico soltanto no alle correnti al suo interno e sì alle correnti nell’Anm, perché sono espressione di pluralismo culturale. L’ideologia politica deve rimanere fuori dalla magistratura, il magistrato deve essere soggetto soltanto alla legge».
Cosa sarebbe necessario fare per cambiare la situazione attuale?
«Bisognerebbe rinnovare il Csm, cambiarne la legge di costituzione. L’ipotizzata elezione primaria non reciderebbe il cordone ombelicale tra Csm e Anm, in quanto le correnti eleggerebbero sempre tutti i sorteggiandi: solo il sorteggio puro o l’elezione diretta popolare, o comunque estesa a un elettorato ampio, ad esempio a tutti i laureati in giurisprudenza, potrebbe far sparire le correnti».
Lei si scaglia anche contro gli incarichi extragiudiziali.


«Altro obiettivo del movimento è quello di far rientrare a ruolo le toghe che hanno incarichi esterni: i magistrati devono fare i magistrati, per altri ruoli ci sono i funzionari. E in ogni caso la loro distribuzione dovrebbe essere automatica, come per i processi, non ci dovrebbero essere favoritismi che attribuiscono a qualcuno più incarichi di altri».

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