
«La pace sia con voi pace per il mondo, disarmata e disarmante» sono state le prime parole pronunciate da Papa Leone XIV e tutti i leader del pianeta ad applaudire e complimentarsi. Passano dodici ore e sulla Piazza Rossa di Mosca Putin, al fianco del presidente cinese Xi e di un'altra decina di dittatori comunisti, fa sfilare il suo potente esercito, mostra carri armati di ultima generazione e missili grandi come una casa lasciando intendere di essere pronto a usarli se qualcuno tenterà di fermare le sue ambizioni imperialiste. Non c'è voluto molto insomma a smaltire la grande emozione che l'elezione di un Papa regala al mondo intero. Putin e il comunismo internazionale ci riportano subito coi piedi per terra, il che ovviamente nulla toglie al valore delle parole di Leone: che altro può fare un Papa se non invocare
con forza la pace universale? Ma se si passa dalle parole ai fatti, la forza trasloca dentro ordigni micidiali, che se qualcuno te li punta contro non ha senso stare a guardare o alzare bandiera bianca. Tanto che la dottrina della Chiesa prevede il principio di «guerra giusta», un apparente ossimoro compendio di ragioni per cui è moralmente lecito avviare un'azione militare: l'agire deve essere difensivo, estremo rimedio al rifiuto dell'aggressore di accettare soluzioni pacifiche; l'intervento militare deve avere l'approvazione dell'autorità politica legittima; l'azione non può essere indirizzata contro i civili. Insomma, anche per la Chiesa esiste il diritto alla difesa, e per difendersi è ovviamente necessario prepararsi per tempo a farlo, soprattutto in presenza di evidenti minacce. Attenzione quindi a strumentalizzare le parole del neo Papa, le armi che abbiamo visto sfilare ieri a Mosca non sono giocattolo, i carri armati non sagome di cartone e il martoriato popolo ucraino bene lo sa.
Giusto che Leone scuota le coscienze, ma fino a che in giro per il mondo ci sarà anche un solo Putin altrettanto bene fanno i governi europei, compreso il nostro, ad attrezzarsi per difendere le libertà occidentali conquistate, per altro, in duemila anni conflitto dopo conflitto. Compresa cari pacifisti di sinistra - l'ultima volta con la resistenza armata al nazifascismo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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