"L’Occidente ritrovi il ruolo della famiglia, cuore della società"

Il responsabile dell’organizzazione del Giubileo monsignor Rino Fisichella: "Troppo spesso messa ai margini"

"L’Occidente ritrovi il ruolo della famiglia, cuore della società"
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Con il nuovo Papa «tutti gli appuntamenti del Giubileo sono confermati, riprendono le udienze giubilari e ci aspettiamo un rilancio inevitabile. Già 10 milioni di pellegrini sono arrivati nei primi mesi del 2025 e ci sarà grande interesse sul Giubileo delle famiglie, dei giovani quest'estate, e dei governanti, il 20-22 giugno». A tracciare al Giornale un bilancio a metà Anno Santo guardando alle sfide dei prossimi mesi è monsignor Rino Fisichella, responsabile dell'organizzazione del Giubileo.

«Papa Leone XIV ha conquistato da subito il mondo, per la sua umanità, la sua riservatezza, e per il suo desiderio di unità e comunione, sapendo anche interpretare il momento storico che viviamo, con la richiesta di pace. Il Papa è un uomo di grande ascolto, e quando ho presentato il programma del Giubileo ha confermato tutti gli impegni, manifestando il desiderio di partecipare a ciascun appuntamento».

Oltre ai grandi eventi riprenderanno anche le udienze giubilari e l'attraversamento della Porta Santa?

«Sì, assolutamente. Come da calendario, il sabato ci saranno le udienze giubilari e Papa Leone continua su questa scia. In alcune occasioni il Pontefice attraverserà con i pellegrini la Porta Santa, come ad esempio il 9 giugno per il Giubileo della Santa Sede, con la Curia e il Governatorato».

Che bilancio traccia di questo primo semestre e quale le attese?

«I primi mesi hanno visto la lunga malattia di Francesco. Ma nonostante questo abbiamo superato i 10 milioni di pellegrini. Ora, è inevitabile che il nuovo Papa susciti l'interesse e il desiderio dei fedeli di essere presenti, di ascoltarlo. I numeri cresceranno, lo vediamo anche con le iscrizioni. Una cartina di tornasole sarà il Giubileo dei movimenti, delle associazioni, delle nuove realtà ecclesiali che mostreranno una presenza anche numerica significativa. E poi l'incontro dei Giovani a Tor Vergata».

Domenica prossima ci sarà il Giubileo delle Famiglie.

«È un momento importante per mettere al centro la realtà della famiglia che è spesso marginalizzata sia a livello culturale che legislativo. Occorre invece valorizzare ciò che consideriamo il cuore della società, in tutte le sue componenti: ci saranno i nonni, le persone anziane, i bambini».

Da Leone ci possiamo aspettare un messaggio di incoraggiamento dell'unione tra uomo e donna?

«Il messaggio del Papa sarà utile non solo per noi credenti ma per l'intera società. Dobbiamo sempre ricordare che quando il Papa parla, lo fa al mondo e non a un paese specifico. E il mondo intero, soprattutto l'Occidente, deve riprendere in mano il grande significato e valore della famiglia, che è questa realtà naturale, in cui l'uomo e la donna diventano realmente capaci di trasmettere non solo la vita ma i valori fondamentali che appartengono all'identità di un paese, di una cultura. La famiglia dà il senso di appartenenza, dà certezza, dà stabilità. Di fronte alle grandi sfide che abbiamo con i nuovi modelli culturali, in primo luogo la cultura digitale con l'intelligenza artificiale, la centralità resta il senso di appartenenza alla famiglia».

Oltre al Giubileo delle Famiglie, il Papa ha mostrato attenzione per altri grandi eventi?

«È stato molto interessato al Giubileo dei governanti e degli amministratori.

Darà un'udienza anche al gruppo interparlamentare internazionale, sarà l'unico momento per un incontro interreligioso ed è quantomai importante e significativo. Il Papa ha accettato con grande disponibilità a essere presente e i parlamentari parteciperanno alla messa a San Giovanni in Laterano presieduta da Leone».

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