Veltroni al partito: "Sì alla questione morale" Villari lo zittisce: mia vicenda usata per coprire

Continua la lotta intestina al Pd sulla questione morale. Veltroni rinnova la fiducia ai sindaci di Napoli e Firenze nonostante le inchieste giudiziarie. Ma tace su Bassolino E avverte: "Non ci sottraiamo ad esami di coscienza". Villari: "Sul mio caso attenzione sproporzionata"

Veltroni al partito: "Sì alla questione morale" 
Villari lo zittisce: mia vicenda usata per coprire

Roma - Cerca di uscire dall'angolo in cui il suo alleato Di Pietro l'ha cacciato. Ma sa benissimo che l'operazione non è semplice. Che oltre alle parole servono i fatti. "Il Partito democratico è nato innanzitutto per rinnovare la politica in questo Paese - dichiara Veltroni -. Non si sottrae quindi e non si sottrarrà a questo esame, mettendo al centro della sua riflessione e delle sue iniziative le questioni dell’etica della politica, del rispetto delle regole e della legalità". Lo afferma in una nota di sostegno ai sindaci di Napoli e Firenze, rispettivamente Rosa Russo Iervolino e Leonardo Domenici, il segretario del Pd, Walter Veltroni.

Affari e politica "E della questione morale - aggiunge il leader del Pd - che nasce spesso da un improprio rapporto di commistione tra affari e politica e da processi troppo lenti di rinnovamento delle classi dirigenti". Ricordando però "che ci sono nel Pd e nel centrosinistra migliaia di amministratori onesti, seri e competenti. Non si può quindi fare di ogni erba un fascio, ma vanno distinte responsabilità e comportamenti di ciascuno. Noi faremo la nostra parte perchè si affermi nel Paese una politica e una azione di governo e amministrativa davvero trasparenti e corrette e ci auguriamo che tutti si muovano con coerenza in questa direzione".

Solidarietà a Domenici e Iervolino "Voglio esprimere a due sindaci di importanti realtà, sia pure tra loro diverse, come Napoli e Firenze il sostegno convinto mio e del Partito Democratico". Il leader del Pd prende dunque il toro per le corna e prova a sbaragliare l'opposizione interna. Ma è un contrattacco debole o, meglio, un contrattacco a metà. Il tenutario del Loft appoggia pubblicamente i due sindaci nel momento in cui a Napoli e Firenze sono in corso inchieste giudiziarie che coinvolgono le giunte ed è sorta una questione morale nel partito. E Bassolino? Per ora tutto tace.Silenzio assoluto.

L'appoggio di Veltroni Il leader democratico mette la mano sul fuoco per Domenici e Iervolino, spiega di "conoscerli da anni". E afferma: "Li ho sempre stimati e ho avuto occasione con loro di avere in questi anni, da dirigente politico e da sindaco di Roma, una fruttuosa collaborazione". Non solo. Veltroni esprime "apprezzamento per le loro qualità politiche, amministrative, per la loro serietà e per il loro rigore morale" e si dice "convinto che il loro impegno e la loro dedizione saranno decisivi per le città che amministrano e, più in generale, per l’innovazione necessaria della politica italiana".

Finocchiaro: affrontare la questione morale La cosiddetta "questione morale interna" si affronta "innanzitutto partendo da una discussione nel partito per il bene del Pd". Ne è convinta Anna Finocchiaro, presidente del gruppo del Pd al Senato, che invita il partito a "metterci le mani dentro" senza "sostituirsi ai giudici", ma "cercando di capire se, come e quando, la presenza di una persona che a torto o a ragione sia oggetto di un’indagine giudiziaria, giovi o meno al partito". E conclude: "Io vengo da una regione del Sud e so benissimo quali siano i timori, penso al disastro delle clientele, collegati alla reintroduzione delle preferenze. Ma dico: corriamo il rischio e reintroduciamolo".

Villari contro Veltroni L’hanno insultato, infamato, intimidito. Per questo Riccardo Villari non ha lasciato la poltrona di presidente di Vigilanza Rai. "Di fronte agli insulti - spiega Villari dallo studio di Matrix - dovevo dare la sensazione di garantire le Istituzioni e di non essere un pavido". "Sta esplodendo in questi giorni una questione morale che interessa anche il mio partito: non sentir parlare di questo, bensì dell’accanimento disciplinare contro di me, mi fa capire che si usa la mia vicenda per coprire altri problemi". Secondo Villari, la vicenda della Vigilanza Rai "ha avuto rilievo perché mi sono ribellato ai potenti, ma non è paragonabile alla vicenda che riguarda tante città del nostro paese.

Sul mio caso c’è stata un’attenzione sproporzionata", ha detto ancora Villari, che ha ribadito di essere «amareggiato» per l’espulsione dal Pd, che più volte nel corso dell’intervista ha continuato a chiamare «il mio partito».

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