Venduti 87mila buoni lavoro anti abusivi

DENARO SOMMERSO In tutta la regione è stato recuperato un milione di euro in due mesi

Venduti 87mila buoni lavoro anti abusivi

Con 87mila buoni lavoro venduti dal primo agosto del 2008 al 22 settembre del 2009, la Lombardia ha recuperato più di un milione di euro di lavoro sommerso. Nati in via sperimentale, in concomitanza con la vendemmia, come strumento di lotta al lavoro nero nel settore agricolo, i buoni lavoro rappresentano un sistema di pagamento del lavoro occasionale accessorio, ovvero di quelle prestazioni svolte al di fuori di un normale contratto in modo discontinuo e saltuario. Invece di pagare il bracciante o la colf tanto all’ora sotto banco, acquistando il voucher fornito dall’Inail, si garantisce tutela e trasparenza anche in quei casi dove vige la regola dell’arrangiarsi. Il voucher infatti contiene sia la retribuzione che la contribuzione previdenziale e assicurativa del dipendente, che a sua volta si impegnerà a riscuotere presso gli uffici postali. In dettaglio in Lombardia sono stati acquistati il 7,7% di tutti i voucher venduti in Italia, distribuiti tra i 75.442 del valore di 10 euro, a cui si aggiungono 11.954 da 50 euro e 236 da 20 euro.
Sebbene concepiti per l’agricoltura, i buoni lavoro rappresentano un’opportunità per gli studenti, soprattutto universitari, che spesso si trovano a sostenere impegni lavorativi saltuari tanto per mantenere gli studi nei periodi di vacanza. Camerieri, baristi e baby sitter sono solo alcune delle professioni in voga tra gli universitari. Ma il buono potrebbe essere utilizzato anche dai pensionati in regime obbligatorio per lavoretti saltuari.
Se il dato è sicuramente incoraggiante nella lotta al lavoro sommerso, nulla toglie che notevoli passi avanti possono essere fatti in un settore come quello delle collaboratrici famigliari. «In una situazione di lavoro temporaneo il buono può essere applicato anche alla realtà delle colf - spiega Sebastiano Musco, direttore provinciale di Milano dell’Inps -. Tuttavia in questo ambito, l’iniziativa non ha ancora avuto presa sul territorio come per altri impieghi. Se si necessita un aiuto per gestire la casa in condizione di temporaneità (può essere un trasloco o un attività di giardinaggio ad esempio), per il datore di lavoro non è assolutamente conveniente denunciare la presenza di un lavoratore dipendente, bensì sarebbe molto più pratico ricorrere alla richiesta del voucher presso l’Inail.

Questa soluzione è ovviamente la più agile».
Fino alle 18 di stasera, in piazza Cordusio, l’Inail incontrerà i cittadini con uno stand dove si potranno ricevere informazioni, consulenza e usufruire di servizi come l’estratto conto contributivo.

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